Soltanto un paio di giorni fa, annunciando l’intenzione di realizzare un digestore anaerobico a Bagnoli, il sindaco De Magistris dichiarò soddisfatto: “Questo tipo di impianto è una risposta a chi ritiene che a Napoli si dice solo no”. I no alla costruzione della struttura per lo smaltimento dei rifiuti nell’area occidentale della città sono arrivati e anche tanti.
Il primo a ribellarsi all’idea è Rudy Girardi, presidente Acen (associazione costruttori edili Napoli) che evidenzia come “lo sviluppo dell’area, però, stenta a decollare” e analizza la situazione: “Il problema dei rifiuti va affrontato, ma a Bagnoli vanno assunte decisioni con cautela, tenendo presente che finora la linea era quella del risarcimento ambientale per i residenti. C’è la necessità – rimarca Girardi – di progetti concreti e condivisi: queste sono le condizioni per il coinvolgimento dei capitali privati”.
Contrario all’impianto anche il presidente della X municipalità Giorgio De Francesco che vede nel passaggio dalla Coppa America ai rifiuti “un salto verso il basso per Bagnoli”: “Sognavamo una linea di costa come Cannes – afferma – e ci ritroviamo con un annuncio per un impianto di rifiuti“. Una struttura che non agevolerà certo la vendita dei suoli, come afferma Stanislao Lanzotti, capogruppo Pdl in consiglio comunale: “L’impianto rende meno appetibili quei suoli: così si mette la pietra tombale su Bagnoli e sulla sua vocazione turistica e residenziale”. Ma c’è anche chi dice sì, come Erri De Luca secondo cui “gli impianti di smaltimento dei rifiuti devono pur essere realizzati da qualche parte, l’importante è farli bene”. Sulla stessa lunghezza d’onda c’è Vittorio Silvestrini, fondatore di Città della Scienza che ricorda come “il digestore anaerobico è l’impianto più pulito esistente”.