Concorso in corruzione e truffa aggravata dall’aver agito per favorire il caln camorristico dei La Torre: questa l’accusa per la quale verrà processato Mario Landolfi, deputato del Pdl ed ex presidente della commissione di vigilanza Rai. A decidere il rinvio a giudizio dell’onorevole è stato il giudice dell’udienza preliminare Alessandra Ferrigno: la prima udienza ci sarà il 9 luglio, dopo tre anni dalle prime notizie sull’indagine.
La vicenda riguarda il consorzio Eco4, una società a capitale misto attiva nel settore della raccolta dei rifiuti: secondo gli inquirenti Landolfi corruppe un consigliere comunale di Mondragone per evitare lo scioglimento del consiglio inducendolo a dimettersi in cambio di un posto nella successiva giunta e di un contratto di lavoro di tre mesi per la moglie. L’ipotesi dei magistrati è che di tutto ciò beneficiò il consorzio ECo4, descritto dal gip nell’ordinanza di custodia cautelare come una “pura espressione della criminalità organizzata”.
Alla base dell’inchiesta, nella quale è coinvolto anche Nicola Cosentino, attualmente a giudizio a Santa Maria Capua Vetere, ci sono le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, compreso Gaetano Vassallo legato al fazione del clan dei casalesi che fa capo a Francesco Bidognetti. Landolfi si è dichiarato amareggiato per la decisione del gup: “Il mio comportamento è sempre stato improntato alla trasparenza, ho fornito chiarimento in due ore e mezzo di interrogatorio, ho depositato un’informativa della Guardia di Finanza dove si evidenzia che la moglie del consigliere non fu assunta grazie a me: eppure sono stato rinviato a giudizio. Il meccanismo dell’indagine preliminare – conclude il deputato – è forse da rivedere”.