Ci sono anche Patrizia Ferriero e Assunta Stolder, moglie e sorella del boss di Forcella, Raffaele Stolder, tra le 56 persone a cui è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito di un’indagine sui falsi invalidi: 4 persone sono finite in carcere, mentre per le altre 52 il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli ha concesso i domiciliari. L’accusa nei loro confronti è di truffa aggravata, contraffazione di sigilli, falso ideologico e materiale, distruzione di atti: gli inquirenti hanno messo in luce un vero e proprio sistema capace di ottenere indebitamente dall’Inps pensioni di invalidità attraverso la presentazione di documenti falsi.
L’inchiesta, coordinata dal pm Giancarlo Novelli, è partita nel 2009 ed è stata portata avanti dalla Sezione reati contro la Pubblica amministrazione della Procura partenopea tramite un pool costituito da tre magistrati: dall’inizio delle indagini sono state arrestate 287 persone e sequestrati beni per oltre dieci milioni di euro.
L’operazione messa a segno oggi ha smascherato il coinvolgimento di persone legate alla criminalità organizzata nella truffa ai danni dell’istituto previdenziale: gli inquirenti ipotizzano anche che i proventi delle false pensioni di invalidità siano diventati una nuova fonte di reddito per personaggi vicini ad ambienti camorristici. La tesi è avvalorata proprio dalla presenza della Ferriero e di Assunta Stolder tra le persone coinvolte nell’inchiesta: entrambi le parenti del boss di Forcella risultavano affette da disturbi psichici. La prima è già in carcere nell’ambito di un’indagine su usura e riciclaggio in imprese del nord, mentre alla seconda sono stati concessi gli arresti domiciliari. Durante gli arresti, sono state lanciate secchiate d’acqua addosso dalle forze dell’ordine.