Nel giorno in cui a Napoli vengono assegnate due maglie nere, per la disoccupazione e l’usura, i sindacati campani proclamano la mobilitazione regionale. Le sigle CGIL, CISL, UIL e UGL hanno avviato una mobilitazione unitaria per la crisi che sta colpendo tutto il Mezzogiorno e, in particolare, la Campania.
Secondo i sindacati la situazione è drammatica, anche in seguito la comunicazione del governatore Caldoro di alcuni giorni fa, secondo cui la regione sarebbe a rischio default, con un indebitamento complessivo di oltre 15 miliardi di euro.
“Lo stesso “contratto Campania” sottoscritto pochi mesi fa rischia di naufragare – fanno sapere i segretari regionali in una nota congiunta – per l’aggravarsi della situazione economica. È il momento in cui le forze politiche e democratiche adottino una visione consapevole e responsabile per rilanciare l’economia e l’occupazione”.
Sotto la lente dei sindacati non ci sono solo la sanità, i trasporti pubblici e il sistema delle partecipate ma anche la crisi di tutto il comparto industriale e la flessione degli investimenti e dei consumi.
“Piena condivisione per la mobilitazione dei sindacati” è stata espressa da Enzo Amendola, segretario regionale del Pd Campania. E’ da giorni – prosegue – nel distinguo dei ruoli, che abbiamo dato disponiblita’ ad affrontare i problemi alla luce del sole, offrendo soluzioni e chiedendo delle sedute urgenti del Consiglio regionale per discutere ed approvare provvedimenti emergenziali’.
Proprio oggi è stato lanciato un altro allarme dalla Camera di Commercio di Napoli: in città ci sarebbe un tasso di disoccupazione pari al 17,8 per cento, pari al doppio della media nazionale. Un primato al negativo che vede in aumento cassa integrazione e tasso di disoccupazione. I dati sono stati resi noti dal presidente della Camera di Commercio di Napoli, Michele Maddaloni, nel corso della decima Giornata dell’Economia. I dati elaborati dal Centro studi di Unioncamere rilevano che nel corso del 2011 in Campania gli occupato sono 764mila, ma la cassa integrazione è passata dai 7,6 milioni del 2008 ai 28,9 milioni di ore autorizzate solo nel 2011.
A questo quadro, già sconcertante, si va ad aggiungere il secondo primato legato all’usura. A Napoli 14 famiglie su 100 per fronteggiare la crisi avrebbero chiesto soldi agli usurai. Il rapporto di “Sos impresa” ha parlato di 357 mila attività sparite, di cui 100 mila a causa dello strozzinaggio negli ultimi 10 anni.
La crisi economica e il disagio sociale sono, infatti, sotto gli occhi di tutti. Basti pensare alle proteste dei lavoratori della Simmi di Acerra e della cooperativa “Vesuvio, Natura e Lavoro”. I primi sono ancora barricati sul tetto dell’azienda per chiedere la ripresa della produzione. Se non ci saranno sviluppi su questo fronte, ad agosto scadrà la cassa integrazione e si procederà ai licenziamenti.
Sono arrivati a passare la terza notte sul Vesuvio i 6 lavoratori della cooperativa “Vesuvio, Natura e Lavoro”. Anche loro chiedono di essere ricollocati sul mercato del lavoro e promettono di non scendere dal cratere del vulcano, dove si sono accampanti in segno di protesta, fino a che non avranno un incontro ufficiale. Nonostante il calo di temperature e il mal tempo i sei operai hanno riferito, a chi li ha raggiunti telefonicamente, di stare bene anche se fa’ un po’ freddo. In data odierna l’assessore al Lavoro Severino Nappi ha scritto una lettera a Corrado Clini, ministro per l’Ambiente, per sollecitare un tavolo di confronto utile ad individuare una soluzione definitiva per i lavoratori della ex cooperativa “Vesuvio, Natura e Lavoro”.