“Perdonatemi, ma non ce la faccio più a vivere”: sono le ultime parole scritte alla famiglia da Alfonso Salzano, muratore 56enne che ieri si è suicidato nella sua abitazione a Casaluce, nel casertano. L’uomo, senza lavoro da sei mesi, lascia moglie e quattro figli: negli ultimi tempi soffriva di crisi depressive, a quanto sembra aggravate dalla difficoltà a trovare un nuovo impiego.
Salzano si è tolto la vita impiccandosi con un cavo elettrico: il corpo esanime è stato ritrovato dai genitori. Proprio loro hanno spiegato ai carabinieri la difficile situazione personale in cui viveva l’uomo: disoccupato da sei mesi, la famiglia andava avanti con l’indennità di lavoratore socialmente utile percepita dalla moglie. Qualche centinaia di euro che non facevano sentire tranquillo il 56enne che esasperato ha compiuto il gesto estremo.
Un tragedia che ultimamente sta diventando drammaticamente ricorrente: risale soltanto a qualche giorno fa il suicidio del 57enne, portiere di uno stabile di Corso Garibaldi, a Napoli, che si è tolto la vita dopo aver ricevuto la lettera di licenziamento. In Campania nelle ultime settimane sono quattro le persone che hanno deciso di farla finita per problematiche connesse alla mancanza di lavoro o a una difficile situazione economica. Un numero allarmante come la statistica contenuta nel rapporto Eures “Il suicidio in Italia al tempo della crisi” che parla di un nuovo record di suicidi per motivi economici che si sono verificati nel 2010: una persona al giorno si è tolta la vita tra chi ha perso il posto di lavoro e una tra imprenditori e autonomi.