Quale destino ci sarà per il Tribunale di Marano, sezione distaccata della sede giudiziaria di Napoli è ancora tutto da vedere. Tra le carenze strutturali e le riforme del Governo centrale, che prevedono l’accorpamento di diverse strutture giudiziarie per i tagli effettuati l’incertezza è ancora tanta. Intanto cercano di muoversi le associazioni forensi del territorio per non lasciare scoperto un territorio, come l’area nord di Napoli, che abbraccia centinaia di migliaia di abitanti.
Oggi oppure giovedì il Governo centrale dovrebbe emendare un provvedimento sulla sorte del presidio di giustizia. Le ipotesi sono sostanzialmente due. La prima, sposata dall’Ordine degli Avvocati di Napoli e dalle associazioni forensi, potrebbe essere quella di lasciare il Tribunale di Marano nella sua sede in piazza Escribà e trasferire negli uffici di Napoli la sede di Pozzuoli e il Giudice di Pace. La secondo, invece, prevedrebbe il trasferimento dei presidi dell’area nord di Napoli presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. Sono ormai due anni che la struttura giudiziaria di Marano vive in bilico tra carenze strutturali, rischi di chiusura e spostamenti annunciati e cambi di sede.
Tutto è iniziato nel 2010 quando gli uffici furono trasferiti nella sede comunale del Centro per l’Impiego di Marano dopo i danni provocati alla struttura, che stava cedendo sotto il peso dei faldoni. Da lì è iniziato un crocevia di atti burocratici tra la passata amministrazione comunale e l’ordine degli avvocati. Più volte il presidente dell’ordine Franco Caia ha annunciato il trasferimento degli uffici a Napoli poiché a Marano mancavano le risorse umane e, soprattutto, la struttura non era adeguata per svolgere i dibattimenti in aula. La chiusura del Tribunale è stata più volte scongiurata anche grazie all’impegno delle associazioni forensi, che hanno coinvolto i sette sindaci di pertinenza del territorio (Marano, Giugliano, Calvizzano, Qualiano, Mugnano, Villaricca e Melito).
L’altra questione cruciale, infatti, che le associazioni stanno cercando di scongiurare è la chiusura degli uffici del Giudice di Pace. “Nei prossimi giorni si saprà la decisione ministeriale. Intanto i comuni dell’hinterland a nord di Napoli in riunione con noi associazioni – dichiara l’avvocato Salvatore Nasti, presidente dell’Aiga sezione Giugliano – e il consiglio dell’Ordine tramite il consigliere e delegato alle sezioni distaccate Mallardo nulla hanno proposto sulla possibilità di recepire il giudice di pace come prevede la legge ed ovviamente i relativi costi”.
L’Aiga in collaborazione con le altre associazioni forensi del territorio sta cercando di conservare il presidio del Giudice di pace, anche questo a Marano, cercando la collaborazione delle amministrazioni locali che dovrebbero accollarsi i costi di gestione e di personale per evitare la chiusura o l’accorpamento della struttura in un’altra sede. Intanto, in questi giorni di incertezza è stato pubblicato pochi giorni fa sul sito del comune di Marano l’avviso di gara per la ristrutturazione del Tribunale, tramite i fondi POR Canpania 2007-2013.
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