Il giorno dopo il Concertone del 1 maggio i sindaci di Napoli e Roma dialogano a distanza sull’evento simbolo dei sindacati e dei lavori. Complici nel botta e risposta sono anche i social network. Oggi il primo cittadino di Napoli ha rilanciato l’idea di organizzare il 1 maggio a Napoli, come manifestazione locale ma anche Nazionale strizzando l’occhio ai sindacati. Qualche ora dopo è arrivata la replica di Gianni Alemanno. “E’ inutile che De Magistris faccia il grande. Io non faro mai spendere 250 mila euro ai romani per il #concertone. Sono tempi duri per tutti”, il tutto cinguettandolo tramite Twitter.
De Magistris ieri durante il suo intervento a Piazza del Gesù aveva parlato di un 1 maggio napoletano, da realizzare l’anno prossimo in piazza del Plebiscito. Poi, ha alzato la posta affermando che sarebbe stato un bel gesto anche per il sud se la festa nazionale fosse stata celebrata a Napoli.
”Sono stato spinto anche da alcuni sindacalisti e da alcuni cittadini – avrebbe affermato il sindaco- e festeggiare il 1 maggio a Napoli sarebbe un segnale per tutto il mezzogiorno”. De Magistris ha anche sottolineato che l’evento sarebbe interamente coperto dal Comune “senza presentare il conto ai sindacati”. Alemanno, infatti, avrebbe chiesto alle sigle sindacali organizzatrici del Concertone di ieri di partecipare alle spese dell’evento, che ammonterebbero a circa 300mila euro. Di qui la reazione la reazione di Alemanno attraverso Twitter.
Già nel 2005 il 1 maggio fu organizzato a Scampia. Chi sa se De Magistris dopo l’America’s Cup e il #lungomareliberato riuscirà anche nell’impresa di convincere i sindacati a traslocare da piazza del Popolo a piazza del Plebiscito.
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