Un giorno come tanti, uno di quelli che normalmente dovresti trascorrere al lavoro, dopo la sacrosanta festa del Primo Maggio. Un giorno normale per molti, non per i cittadini di Quarto però, che nonostante il caldo asfissiante di una primavera oramai esplosa, si son dati appuntamento di prima mattina per marciare compatti verso Monterusciello, isolato retroterra del comune di Pozzuoli, anch’esso in parte orbitante su una zona del Castagnaro, non lontano dalla cava della discordia.
Ore dieci del mattino tutti pronti per partire. In un paese avvolto da uno strano silenzio e con i negozi chiusi per il lutto cittadino proclamato dal sindaco, migliaia di persone (circa seimila) si sono mosse alla volta di Monterusciello con lo scopo di andare a svegliare le coscienze di quanti non sanno del problema, o ancora peggio sanno, ma fanno finta di niente, perché troppo assopiti dal torpore in cui le amministrazioni politiche li hanno fatti cadere. Ed è così che i membri del Comitato Castagnaro hanno ben pensato di portare la questione della cava tra le strade di quanti non riescono ancora ad avvertire il problema serio e dannoso della presenza di una discarica, che potrebbe dare il colpo di grazia ad una zona fin troppo dimenticata e della quale ci si ricorda stranamente in campagna elettorale.
Nonostante la tregua. Dopo le ultime proteste, il commissario straordinario Annunziato Vardè, aveva deciso di sospendere qualsiasi decisione in merito alla discarica del Castagnaro, con il fine non troppo segreto di garantire una tranquilla tornata elettorale, proprio nel comune di Pozzuoli. A Quarto invece la protesta non si è per nulla assopita, anzi i membri del presidio lavorano assiduamente per portare in strada forme di protesta sempre diverse e la manifestazione di oggi ne è un chiaro esempio. Il corteo infatti, non si è limitato al percorso stabilito dalle autorità, ma ha previsto una veloce incursione nel mercato di Monterusciello, non molto distante dal punto di arrivo della manifestazione, dove era stato allestito un piccolo palco, dal quale hanno preso parola alcuni membri del comitato. Alla protesta si è aggiunto anche padre Alex Zanotelli, da anni al fianco di chi combatte per difendere la propria terra. Convinto il suo intervento, volto a sottolineare la grande compattezza che il movimento pacifico del Castagnaro ha acquisito nel corso di questi mesi interminabili, passati al freddo, sotto la pioggia e al vento, senza pensare alle conseguenze fisiche, per nulla paragonabili a quelle che la discarica del Castagnaro potrebbe avere su di un territorio intero.
La gente di Quarto lotta e continuerà a lottare, fino a quando i poteri forti vorranno portare avanti le loro politiche di devastazione ambientale. Lottano per il futuro dei propri figli e per se stessi. Lottano perché vogliono essere ascoltati e diventare parte integrante di un processo di sviluppo diverso, nel quale l’unico vero interesse è il bene collettivo.
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