La strada tracciata dalla giunta De Magistris in tema di mobilità è molto chiara: restituire Napoli ai napoletani puntando molto sulle Ztl. La chiusura del centro storico, cui è seguita la pedonalizzazione del lungomare, dimostra quale sia l’idea di città che ha in mente De Magistris: un’idea però che deve scontrarsi con i problemi che quotidianamente emergono nel trasporto pubblico.
Senza soldi non si cantano messe recita un antico proverbio, ma neanche si riesce a a garantire un trasporto pubblico all’altezza di una città che sogna di rinascere: una situazione che a Palazzo San Giacomo conoscono bene e a cui vogliono porre rimedio ricorrendo al sostegno dei privati. Il sindaco pensa, infatti, di aprire le porte delle società dei trasporti all’imprenditoria sana della città: il progetto è quello di inserire privati, facendo rimanere la maggioranza della proprietà comunque pubblica.
Questo il piano a cui sta lavorando l’amministrazione comunale, impegnata in questi giorni nella stesura dei bilancio che inevitabilmente dovrà fare i conti con i tagli imposti dal governo Monti. Un progetto che chiede la collaborazione anche della Regione, che gestisce gran parte delle finanze in materia di trasporti: il governatore Caldoro incontrerà De Magistris in settimana e probabilmente darà il via libera all’ingresso dei privati nella gestione dei trasporti. Tra Palazzo San Giacomo e Santa Lucia sembra esserci unione di intenti: non dovrebbe quindi rappresentare un problema per la Regione inserire una norma nel piano dei trasporti regionali per aprire alla privatizzazione dei trasporti, una necessità per evitare di mettere ancora le mani nelle tasche dei cittadini con l’aumento del prezzo dei biglietti.