Forum “Sport & Industria”: gli eventi sportivi sono un’occasione economica

In tempi di crisi come quello che stiamo vivendo, con i mercati finanziari sempre incerti e con un’economia che non riparte, lo sport può aiutare a far ricominciare a “girare i soldi”. È questo il succo che emerge dal forum “Sport & Industria: come creare sviluppo in Campania” voluto dal presidenti degli industriali di Napoli Paolo Graziano.

Le regate velistiche sono terminate qualche settimana fa e subito dopo è partito un altro evento internazionale, il Challenger Atp di tennis, sempre sul lungomare Caracciolo. Quale momento migliore per parlare dei vantaggi che possono portare alla città e alla regione Campania le manifestazioni sportive? Carlo Gambalonga, vice direttore dell’Ansa, nelle vesti di moderatore ricorda come lo sport sia diventato ormai un’industria vera e propria, con introiti pari al 3% del prodotto interno lordo italiano.

Paolo Graziano dichiara: “La Coppa America ha segnato nel bene e nel male uno spartiacque”. È il sintomo che qualcosa è cambiato. Già il sindaco Luigi de Magistris aveva confermato la bontà della sua idea dello sport per rilanciare l’immagine di Napoli nel mondo, ora però non bisogna pensare solo alla sua immagine, a questo bene immateriale (che diventerà materiale con il possibile aumento del numero di turisti) si deve affiancare un benessere per la popolazione. Franco Porzio, patron della squadra di pallanuoto Acquachiara, quest’anno approdata ai quarti di finale del campionato di A1, parla delle migliorie che vanno fatti agli impianti sportivi della città, vecchi di 50 anni e non più a norma di legge, quando vennero costruiti per i Giochi del Mediterraneo del ’63, e della costruzione di nuovi spazi per i cittadini, così da creare anche nuovi posti di lavoro.

Così facendo lo sport porterebbe ricavi dal punto di vista economico per le aziende che investono nel settore – Graziano ha spinto molto sul fatto che la politica dovrebbe fare un passo indietro e lasciare spazio ai privati in questo ambito, ricordando la felice riuscita delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 proprio grazie a questo passo indietro delle istituzioni – conciliandolo con l’aspetto etico e sociale del bene comune.

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