L’emergenza lavoro si arrampica in cima al Vesuvio, arrivando fin dentro al cratere: sei operai dell’ex cooperativa “Vesuvio, natura e lavoro”, sono dalle sei di questa mattina all’interno del cratere del vulcano per protestare contro la mancata proroga dei progetti che li vedevano impiegati nella manutenzione ambientale e nella pulizia dei sentieri del Parco del Vesuvio.
I sei lavoratori si sono calati questa mattina con delle funi e si trovano ora a dieci metri di profondità, appoggiati su uno spuntone roccioso, dove hanno allestito un ricovero di fortuna. A dare manforte alla protesta, ci sono altri lavoratori della Coop che calano dall’alto cibo e bevande: gli operai non hanno intenzione di fermare la protesta fino a quando “non ci saranno risposte concrete dalla Regione o dall’Ente parco”, secondo quanto affermato da Ciro Fusco, sindacalista della Cisl.
Altri venti ex lavoratori si sono raggruppati ai cancelli della biglietteria per il sentiero del Gran Cono a circa mille metri. In totale sono 55 i lavoratori della cooperativa “Vesuvio, natura e lavoro” che sono rimasti senza alcun sostegno economico dopo la scadenza della cassa integrazione e della mobilità in deroga: la scorsa settimana gli operai della coop avevano chiesto un incontro con Regione Campania e i vertici dell’Ente Parco Nazionale Vesuvio per discutere una soluzione a una crisi che si trascina ormai da quattro anni. Sul posto si trovano ora anche vigili del fuoco e agenti di polizia che stanno tenendo sotto controllo la situazione; diversi i turisti che si sono affollati nella zona incuriositi dalla protesta.