Chiaiano è pronta a scendere nuovamente in piazza: il Programma attuativo per la gestione del periodo transitorio 2012-2016 sulla questione rifiuti, inviato dalla Regione al governo e che questi dovrà girare alla Commissione Europea, prevede, infatti, la riapertura della discarica di Chiaiano nel 2013. Un’ipotesi che da Palazzo Santa Lucia spiegano con la necessità di colmare l’invaso per poi procedere in maniera corretta alla chiusura definitiva: così dal prossimo anno Chiaiano dovrebbe ricevere la frazione umida stabilizzata prodotta dallo Stir di Caivano.
Un’ipotesi che ha fatto subito salire il livello di allerta dei comitati di protesta, soprattutto di quelli che fanno capo alla Rete Commons; Antonio Musella, uno dei rappresentanti, invita il sindaco De Magistris a prendere posizione e chiarisce: “Si togliessero dalla testa che dopo quattro anni di lotta e sofferenza, la gente sia disposta a subire di nuovo”.
Da Chiaiano a Quarto, il fronte del no alla discarica non conosce frontiere, mentre il ministro Clini allontana lo spettro della sanzione europea e rimanda alle istituzioni locali la scelta sulla realizzazione dei termovalorizzatori: nel documento inviato dalla Regione Campania, infatti, è presente anche la realizzazione dell’inceneritore di Napoli est entro il 2016. Al di là degli aspetti tempistici (la gara è ancora corso), c’è da vincere la resistenza della giunta De Magistris alla realizzazione dell’impianto: il primo cittadino si è sempre detto contrario ai termovalorizzatori e ha più volte annunciato battaglia. Un no convinto che potrebbe portare la cordata guidata da A2A, l’unica che ha mostrato interesse al bando per l’inceneritore, a decidere di ritirarsi dalla gara.