Rieccola: il Napoli riassapora il gusto della vittoria dopo cinque partite di astinenza. Contro il Novara gli azzurri mettono in cascina tre punti preziosi per continuare a tenere vive le speranze Champions: una partita certamente non brillante da parte dei partenopei, che soffrono venti minuti prima di andare in vantaggio e controllare senza troppi patemi d’animo il resto del match.
È Cavani a sbloccare il risultato su uno svarione della difesa piemontese, ma l’uomo del match è Maggio: non è un caso se il suo ritorno in campo è coinciso con il ritrovato successo del Napoli. L’esterno della Nazionale è elemento imprescindibile nello scacchiere di Mazzarri: senza di lui la formazione azzurra perde l’unico uomo capace di dare profondità alla manovra azzurra con i suoi inserimenti sulla destra, ma anche uno dei pochi saltatori presenti nella rosa.
Si parla tanto dei tre tenori, ma sembra che l’unico insostituibile (forse insieme a Lavezzi) nell’undici azzurro sia proprio Maggio: tra gli oltre venti calciatori a disposizione di Mazzarri, nessun altro ha le sue caratteristiche. Nessuno è capace di filare via sulla destra con o senza palla, nessuno ha i suoi tempi di inserimento né la sua capacità di colpitore di testa, sia in fase offensiva che in quella difensiva. Sono i numeri che testimoniano quanto Maggio sia fondamentale per il Napoli: senza di lui gli azzurri si sono arresi alla prepotenza fisica del Chelsea in Champions League e hanno attraversato il periodo più difficile dell’era Mazzarri in campionato. Giusto blindare i tre attaccanti, ma la società ha fatto più che bene a prolungare fino al 2015 anche il contratto del numero 11 azzurro: ha dimostrato sul campo di essere un vero tenore, uno dei pochi a non avere molte alternative in giro per il mondo.