Tutto bene ieri sera al San Paolo. Il Napoli batte il Novara con un due a zero che fa morale, oltre che muovere la classifica dei partenopei, che si piazzano ad un solo punto dall’Udinese, fermata ieri pomeriggio dal pareggio in casa del Chievo. Rincuorati i tifosi, che hanno visto i ragazzi di Mazzarri, scrollarsi di dosso il momento negativo che li ha contraddistinti nelle ultime partite. Una vittoria di cuore e carattere, maturata già nel primo tempo, con le reti di Cavani e del capitano Cannavaro. Una vittoria che dovrebbe spazzare via settimane di critiche, nei confronti di una squadra che quest’ anno si è confrontata con alcuni dei club più importanti d’Europa, suscitando tanto stupore. Una vittoria che scaccia via anche i tanti dubbi relativi ad una dipendenza da Pocho, della quale sarebbe afflitta la squadra. Il Pocho era in tribuna con il suo procuratore, sereno e sorridente mentre osservava i suoi compagni dominare il campo e cingere d’assedio l’area dei giocatori piemontesi.
Crederci ancora. È la parola d’ordine urlata a gran voce dai tifosi, che non vogliono ancora abbandonare il sogno del piazzamento in Champions anche per l’anno prossimo e che vedono nella partita di mercoledì pomeriggio contro il Lecce, un’altra ghiotta occasione per continuare la rimonta al terzo posto. Lecce che però è impegnato nella rincorsa alla salvezza e che oggi pomeriggio in casa della Lazio potrebbe regalare un grosso favore proprio agli azzurri, uscendo dallo stadio Olimpico con un risultato positivo. La fiducia per il futuro dunque non manca, perché la vittoria di ieri sera è stata fondamentale per il morale di questi ragazzi che hanno vissuto il momento forse più difficile dell’era Mazzarri. Insomma un successo necessario per iniettare quella dose di autostima che in questo momento era più che necessaria.
Maggio torna a volare con lui il Napoli. Il ritorno sulla sua fascia di competenza del fulmine azzurro, si è fatto sentire sul piano della spinta offensiva. Corre, si propone con i suoi inserimenti, dettando i tempi dei passaggi in profondità. Sulla sua testa l’occasione più ghiotta avuta dal Napoli prima della rete/regalo del Novara, che ha visto il ritorno al goal di Edinson Cavani. Brillante la prestazione anche dello svizzero Dzemaili, autore sia dell’assist al Matador, sia di altri spunti interessanti, peccato per quel pizzico di testardaggine che ogni tanto lo porta a scontrarsi contro il muro dei difensori del Novara. Buona anche la prestazione di Zuniga sul lato sinistro, al quale è mancato solo un po’ di precisione nei cross.
Il goal di Cannavaro. Proprio lui, il capo del reparto più criticato di queste ultime settimane. Il suo goal, di cuore e caparbietà, potrebbe essere interpretato come il punto di svolta e l’uscita dalla crisi. Quel pallone scagliato in porta con tanta veemenza è un insieme di rabbia per le ingenuità commesse, amarezza per i punti persi e di voglia di risorgere con il suo Napoli. Il suo sorriso e la sua faccia portano i segni di chi in queste settimane ha subito le critiche, facendo un silenzioso mea culpa e lavorando sodo per non sbaglaire più, perché attaccato alla maglia che indossa.
Gioia spezzata. Nemmeno il tempo di gioire per questi tre punti fondamentali, che Cavani per la prima volta mette in crisi le sue certezze di permanenza in azzurro. Il terzo posto e la conquista della Champions sembrano improvvisamente essere diventati i requisiti necessari per la sua permanenza a Napoli, almeno da quanto si è potuto evincere dalle sue dichiarazioni subito dopo la partita, quando gli è stato chiesto quali fossero le sue previsioni per il futuro. Un atteggiamento che fa storcere leggermente il naso agli appassionati, che avevano visto in lui il bravo ragazzo, tutto famiglia e sport, oltre ad un campione che dichiarava amore per il Napoli e che sembrava non pensare minimamente al dio denaro. Dichiarazioni che suscitano tristezza, se paragonate a quanto invece ha fatto l’altro gioiellino di casa, Marek Hamsik, che in settimana si è legato al Napoli fino al 2016, annientando ogni voce di mercato. Per adesso non è giusto pensare al futuro, adesso è doveroso concentrarsi sul Lecce che mercoledì sarà pronto a dare battaglia. Ancora nuvole grigie all’orizzonte, ma stai sicuro caro Napoli, che dietro il cielo è più azzurro che mai.
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