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Categories: CronacaNews

Ztl Lungomare, il grido di allarme di Zì Teresa: “Stiamo morendo”

Provvedimento che innalza Napoli a livello delle capitali europee o dispositivo che dà il colpo di grazia alla già tremolante economica cittadina: il dibattito sulla pedonalizzazione del lungomare va avanti, tra inviti all’amministrazione comunale a continuare la strada intrapresa e allarmi lanciati da commercianti e ristoratori delle strade interessate alla Ztl.

L’ultimo grido arriva dallo storico ristorante ‘Zì Teresa’: è Carmela Abbate, la titolare del locale, che dalle pagine del Mattino spiega la situazione che si è venuta a creare con la chiusura al traffico di Via Partenope. “Moriamo giorno dopo giorno – afferma Abbate-. Non siamo contrari alla Ztl, ma devono venirci incontro con soluzioni concrete già dalla prossima settimana“. Il rischio paventata dalla proprietaria del noto ristorante è quello di dover licenziare parte del personale: “Se continua così sarò costretta a licenziare dopo 20 anni”.

Carmela Abbate delinea un quadro fosco: “Da noi ci sono agli allievi dell’alberghiero: dovrebbero imparare il lavoro di sala, ma non hanno potuto apprendere nulla perché i clienti non ci sono”. Serve un confronto, come quello annunciato dal sindaco De Magistris di cui però ristoratori e commercianti hanno avuto notizia soltanto dai giornali: “La proroga alla Ztl fino a maggio ci dà il colpo di grazia – affermano dal Coordinamento delle attività produttive di Chiaia costituitosi di recente -. Aspettiamo di essere convocati in Comune per spiegare le nostre ragioni e far capire che la situazione è gravissima”. Nel centro del mirino c’è il dispositivo attualmente in vigore che i commercianti ritengono “non sostenibile sia per noi che per tutta la città”.  Una situazione così, il coordinamento parla di un calo del 70% rispetto allo scorso anno, che l’unica alternativa è quella della protesta: “Se non ci saranno modifiche scenderemo in strada per tutelare le nostre attività e i posti di lavoro“.

Bruno De Santis

Giornalista professionista napoletano. “Le parole sono tutto ciò che abbiamo, perciò è meglio che siano quelle giuste”.

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