Sigilli alla storica biblioteca dei Girolamini in via Duomo: ieri sera i carabinieri del Nucleo tutele patrimonio artistico, su disposizione della Procura di Napoli, hanno sequestrato la biblioteca. Il provvedimento si è reso necessario dopo la denuncia del furto di migliaia di volumi presentata dal direttore Marino Massimo De Caro nei giorni scorsi.
Una denuncia che è arrivata dopo settimane di polemiche che hanno preso inizio da un’intervento di Tomaso Montanari, docente di Storia dell’arte moderna alla «Federico II» di Napoli. Lo studioso dalle pagine del ‘Corriere del Mezzogiorno’ e del ‘Fatto quotidiano’ ha evidenziato lo stato di abbandono in cui versa la biblioteca e ha parlato dei racconti della “gente che abita intorno al convento: che ti parla di auto che escono cariche nottetempo, dai cortili della biblioteca”.
La direzione De Caro è da tempo nel mirino delle critiche degli studiosi che hanno firmato un appello destinato al ministro dei Beni Culturali, Lorenzo Ornaghi, in cui si chiede come può un uomo senza alcun titolo scientifico (secondo alcuni l’unico titolo posseduto da De Caro è una laurea honoris causa ricevuta in Argentina) dirigere una biblioteca storica come quella dei Girolamini. Oggi la mossa della Procura che intende far chiarezza sulla sparizione di 1500 volumi tra i tanti presenti in una biblioteche che ha visto tra i suoi ospiti anche Giambattista Vico. Nonostante l’inchiesta, la Congregazione dell’Oratorio, proprietaria della biblioteca, si dichiara tranquilla visto che “il sequestro è solo la conseguenza della denuncia presentata dal direttore ” e difende l’operato di Marino Massimo De Caro.
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