Asciugate le lacrime, archiviata la delusione e finiti gli applausi per un’avventura da sogno, per il Napoli è già l’ora di ripartire: la trasferta di Udine è dietro l’angolo e a stretto giro di posta c’è anche la sfida contro il Siena per conquistare l’accesso alla finale di coppa Italia. Due sfide che gli azzurri affronteranno con lo spirito di rivalsa, con la voglia di rialzarsi dopo aver saggiato l’amaro gusto della sconfitta.
Il pesante ko inglese ha chiuso la stagione europea della squadra di Mazzarri, ma non ha certo messo la parola fine alla favola azzurra: proprio dalle ceneri dello Stamford Bridge nasce invece la nuova missione partenopea. Riconquistare la Champions, strappare a Lazio e Udinese (con un occhio a Inter e Roma) il terzo posto per rivivere anche l’anno prossimo le emozioni continentali e sentire urlare ancora in tutta Europa il ‘The Champions’ che ha fatto da cornice alla cavalcata di Lavezzi e soci.
Proprio il Pocho, dopo il pianto al termine dei 180 minuti contro il Chelsea, ha vestito nuovamente i panni del leader, suonando la carica per i suoi compagni: “Purtroppo la nostra Champions League finisce qua – ha scritto l’argentino sul proprio sito -. È dura digerire una sconfitta del genere, dopo la gran partita al San Paolo, ma dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto in Europa. Ce la siamo giocata alla pari con squadre di livello mondiale Bayern, Manchester City, Chelsea…ed è stata un’enorme soddisfazione. Ora concentriamoci su Campionato e Coppa Italia…possiamo tornare a sorridere presto”.
E allora archiviati orgoglio e delusione toccherà proprio al funambolico numero 22 azzurro trascinare il Napoli alla conquista del terzo posto e di un trofeo che manca nella bacheca azzurra da oltre venti anni: dopo aver fallito (insieme a molti suoi compagni) la partita della storia, Lavezzi potrà farsi perdonare portando con i suoi guizzi e le sue giocate i partenopei fino alla qualificazione in Champions e alla vittoria della coppa Italia. Allora sì che le lacrime londinesi potranno trasformarsi in ‘lacrime napulitane’, dal gusto decisamente più dolce.