“Gesu ma che Napoli!”: è l’esclamazione scappata a quasi tutti i tifosi azzurri (e non solo) dopo l’impresa contro il Chelsea, ma anche più semplicemente l’anagramma di Champions League che sta impazzando sul web da alcuni giorni. Da Facebook a Twitter, i social network sembrano non parlare d’altro che di questo: quasi come un segno del destino, mischiando le lettere che compongono il nome della massima competizione europea viene fuori la frase che ognuno di noi ha detto nel corso dei novanta minuti contro i ‘Blues’.
“Gesu ma che Napoli!” come un urlo che sale al cielo del San Paolo, si diffonde in città e poi sbarca in tutta Europa: già perché le gesta degli azzurri hanno davvero travalicato i confini italici e hanno fatto parlare di sé in Inghilterra e non solo.
Su quasi tutti i quotidiani sportivi del vecchio continente la vittoria del Napoli nell’andata degli ottavi di finale di Champions League è stata esaltata, descritta come una vera e propria impresa, come testimonianza che nel calcio non (sempre) contano solo gli ingaggi e i milioni di euro, ma anche la progettualità e l’entusiasmo che una tifoseria come quella azzurra non fa certo mancare. La squadra di Mazzarri divenuta fiore all’occhiello del calcio tricolore, sinonimo di spettacolo e di emozioni, come quelle fatte vivere dai cinquantamila del San Paolo in una serata storica.
E allora la speranza non può essere che quella di ripetere giornate stupende come quella di martedì e di continuare a sentire esclamare in tutte le lingue europee: “Gesu ma che Napoli!”