La città si è addormentata in preda alla psicosi: dopo il propagarsi del blocco dei tir, a Napoli è scattata la corsa a benzina e alimentari. In serata si sono viste scene che ai più anziani hanno fatto venire in mente i tempi della guerra: code interminabili davanti ai benzinai, negozi e alimentari affollati con i cittadini intenti a fare provviste, spaventati dagli effetti che la protesta del movimento dei forconi potrebbe avere nella loro spesa quotidiana.
Ecco quindi, verso le sette di sera, partire la caccia al pieno di benzina: dai Colli Aminei a via Manzoni, passando per viale Michelangelo e Fuorigrotta, le immagini che arrivano dai distributori di carburante sono sempre le stesse. Code infinite, cittadini che vogliono riempire il serbatoio della propria vettura per non correre il rischio di rimanere a piedi nei prossimi giorni. Lunghi tempi di attesa e disagi anche per la circolazione come accaduto a viale Michelangelo dove nella tarda serata di ieri è stato necessario l’intervento dei vigili urbani.
La situazione è destinata a peggiorare, come avverte Pasquale Giglio, responsabile della divisione benzinai di Confesercenti che parla della possibilità che da oggi ci siano gravi problemi nel reperimento della benzina. Situazione simile anche per i supermercati, con molti cittadini che sono corsi a riempire le dispense per paura di rimanere a secco. Code alla casse, carrelli pieni e scaffali vuoti: questa l’immagine che arriva da diversi punti vendita nel napoletano. Il pericolo è che il blocco dei tir causi ritardi nella consegne e quindi i supermercati rimangano a corto di provviste, come già sta avvenendo in alcuni negozi e per determinati prodotti. Un esempio arriva dal Carrefour di corso Europa, dove già da ieri sono stati chiusi i reparti pescheria e latticini, ma la situazione è generalizzata.
I cittadini hanno preferito anticiparsi per evitare di rivivere i disagi patiti dalla Sicilia, dove durante i cinque giorni di sciopero dei ‘Forconi’ si è dovuto fare i conti con l’assenza di generi alimentari e di prima necessità. Ora però, avverte Federconsumatori, c’è da tenere la guardia alta: oltre alla carenza dei prodotti, i cittadini potrebbero dover affrontare anche l’aumento dei prezzi, messi in atto da chi ha intenzione di speculare sulla vicenda.
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