Interruzione di servizio pubblico: questo il reato per il quale la Polizia municipale ha denunciato oltre quattrocento tassisti napoletani, proprio nel giorno dello sciopero dei taxi che nel capoluogo partenopeo andrà avanti fino alle ore 22. Sotto accusa sono finiti gli autisti delle “auto bianche” che si sono resi protagonisti dell’occupazione di piazza Plebiscito, andata avanti dall’11 al 17 gennaio e messa in atto per protestare contro il decreto liberalizzazioni varato dal governo Monti: in totale i tassisti denunciati sono 441.
L’identificazione di chi ha partecipato alla protesta è stata effettuata dalla Polizia municipale attraverso una serie di controlli incrociati sui vari turni. Diverse le violazioni che vengono addebitate ai tassisti: si va dal non aver comunicato al sindaco l’astensione dal lavoro con dieci giorni di anticipo, al non aver provveduto al servizio notturno in favore delle fasce deboli. Nei giorni della protesta, i tassisti affermarono di voler garantire la continuità di servizio nei casi di emergenza, alle corse per i disabili e malati.
Una volta terminata l’occupazione della piazza simbolo della città, non mancarono altri momenti di tensione: venerdì scorso, infatti, una ventina di tassisti provò a occupare il San Carlo mentre era in corso una rappresentazione e furono convinti a desistere dopo l’intervento delle forze dell’ordine. La denuncia colpisce circa il 25% dei tassisti presenti a Napoli, ma non mancano quelli che non hanno partecipato alla protesta e hanno dovuto subire le minacce e le aggressioni da parte dei colleghi: i vigili urbani hanno, infatti, ricevuto diverse segnalazioni da parte di alcuni tassisti che hanno denunciato la violenza subita da parte dei propri compagni di lavoro. È il caso, ad esempio, di un tassista di Giugliano, che ha sporto denuncia contro ignoti.
Intanto una delegazione di tassisti napoletani ha preso parte al raduno che si è tenuto al Circo Massimo, a Roma, contro le liberalizzazioni varate la scorsa settimana dall’esecutivo: “Con quaranta euro al giorno – spiega un tassista dalle pagine de ‘Il Mattino – non rientro di tutte le spese che sostengo: pago 1800 euro di assicurazione e poi c’è la manutenzione della macchina. Servirebbe una cifra quattro volte più alta per poter rientrare di tutte le spese che abbiamo”.
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