Ancora magistrati nel mirino della criminalità a Napoli: dopo la rapina subita dal capo dei gip del capoluogo partenopeo Giustino Gatti, questa volta tocca a Gabriella Casella, alla guida dei giudici delle indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, subire un furto. Due episodi temporalmente molto vicini, che potrebbero far nascere scenari inquietanti: diversa però la dinamica dell’accaduto e soprattutto il bottino finito nelle mani dei malviventi.
Se nella rapina subita dal giudice Gatti, i delinquenti avevano puntato a denaro e telefonino, in questo caso l’obiettivo del colpo erano i fascicoli giudiziari in possesso del magistrato Casella. Il primo episodio si è verificato martedì mattina, intorno alle sei, in salita Pontecorvo; due giovani in sella a uno scooter si sono avvicinati al gip partenopeo, lo hanno minacciato con una pistola e gli hanno portato via duecento euro, la fede nuziale e due cellulari: per la squadra mobile si è trattato di una rapina messa in atto da tossicodipendenti. Quadro molto diverso e decisamente più inquietante quello invece che fa da contorno al furto subito da Gabriella Casella.
È avvenuto tutto venerdì sera intorno alle 21: il gip era a bordo della sua auto imbottigliata nel traffico nei pressi di piazza Cavour. Alla vettura del magistrato si è avvicinato un uomo di colore, come ha raccontato lo stesso magistrato alla polizia; l’individuo ha rotto uno dei finestrini posteriori dell’auto, ha afferrato i fascicoli che erano poggiati sul sedile e poi si è dileguato a piedi. Nessuna minaccia o aggressione fisica subita dal gip che si è riservato di fornire alla squadra mobile l’elenco dei fascicoli portati via dal malvivente: saranno utili per capire chi e perché aveva interesse ad avere tra le mani quei documenti. Il sospetto degli inquirenti è che sia stato un furto preparato nei minimi particolari, da qualcuno che era a conoscenza dei fascicoli che il giudice si era portato dietro; qualcuno che ha seguito Casella, diretta verso la propria abitazione, e ha atteso il momento giusto per entrare in azione.
Toccherà ora alla squadra mobile rintracciare l’uomo che ha messo in atto il furto, risalire all’identità di chi ha commissionato il furto e soprattutto scoprire quali fascicoli si volevano far sparire.