Senza pace: l’organizzazione delle due tappe di Coppa America che dovrebbero (a questo punto il condizionale è d’obbligo) tenersi a Napoli non riesce ancora a decollare. Quando ormai mancano appena quattro mesi al via del primo dei due eventi che dovrebbero trasformare il capoluogo partenopeo nella capitale della vela, ancora incertezze sulle opere da realizzare e di conseguenza sul luogo che dovrà ospitare la prima delle due tappe. Dopo il no a Bagnoli, ora potrebbe essere la volta di via Caracciolo: la Soprintendenza ai beni architettonici è, infatti, pronta a bocciare il piano presentato dal Provveditorato alle opere pubbliche per trasformare il lungomare nella casa delle regate di avvicinamento alla competizione velistica più conosciuta al mondo.
È lo stesso soprintendente ai Beni architettonici Stefano Gizzi a spiegare perché potrebbe arrivare un parere negativo al piano: “Il progetto è carente e non completo -afferma-. Mancano completamente i grafici, non ci sono i disegni che evidenziano dove saranno collegate le passarelle: non c’è nulla di quanto avevamo concordato”. La parte più controversa del progetto è rappresentata dalle scogliere dove saranno sistemati i pontili galleggianti che serviranno da riparo ai catamarani in caso di mare grosso.
Nel piano presentato sono previsti scogli alti più di tre metri che andrebbero ad ostacolare la vista dei monumenti, andando contro in questo modo ai vincoli di ‘rispetto’ a cui è sottoposta via Caracciolo dal 2005: “Non siamo disposti a dare parere favorevole se rimarranno queste condizioni – afferma Gizzi -. In assenza di modifiche la Coppa America dovrà essere fatta in qualche altro luogo”. Nei prossimi giorni dovrebbe esserci maggiore chiarezza con l’incontro previsto per domani tra soprintendenza archeologica, architettonica e direzione regionsle e la conferenza dei servizi convocata per la settimana prossima dal Comune.
Tempo da perdere ce n’è davvero poco, visto che il progetto prevede tappe molto ravvicinate per completare i lavori entro il 25 marzo: il 4 febbraio ci dovrebbe essere la presentazione delle offerte, due giorni dopo è prevista l’aggiudicazione mentre il termine per il completamento dei lavoro è fissato 45 giorni dopo. Occorre dunque fare in fretta: tra ritardi accumulati, cambio di location e progetti incompleti, Napoli sta rischiando l’ennesimo danno di immagine.
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