La città delle contraddizioni che si specchia nelle contraddizione della squadra: il Napoli dai due volti si vede sfuggire di mano il campionato. Spettacolare e vincente in Europa quanto sprecone e incapace di fare punti in Italia, la formazione azzurra si ritrova ora lontana dodici punti dalla vetta della classifica e ben dieci dal terzo posto, l’ultimo che consente la qualificazione alla prossima Champions League. Troppi per una squadra partita con ambizioni tricolori: appena quattro mesi fa la griglia di partenza per la corsa al titolo vedeva il Napoli in prima fila, ora i partenopei vedono lo scudetto come una chimera e la qualificazione alla massima competizione continentale come una salita troppo ripida da scalare.
Eppure proprio la musichetta che risuona nelle serate europee e galvanizza gli azzurri è alla base del cattivo rendimento in campionato: troppe energie fisiche e mentali sono state consumate dal Napoli nelle imprese continentali, il sogno Champions, per quanto affascinante, si sta trasformando in un boomerang e di questo i primi ad esserne consapevoli sono proprio i calciatori. A testimoniarlo è la lucida analisi fatta da De Sanctis dopo la sconfitta contro la Roma: troppa attenzione all’Europa porta a un (inevitabile?) calo di concentrazione in campionato.
La cattiva influenza dell’avventura in Champions sul cammino tricolore degli azzurri è confermata dalle prestazioni messe in campo dalla retroguardia partenopea: il terzetto difensivo, da sempre punto di forza della squadra di Mazzarri, quest’anno sta rendendo almeno in campionato al di sotto degli standard cui ci aveva abituati. Il reparto che ha meno qualità nei singoli, non riesce più a sopperire con l’attenzione e la meticolosa cura di ogni dettaglio alla mancanza di campioni: se prima qualche amnesia si poteva notare solo con le piccole, oggi sono messe in mostra anche con le squadre di medio-alta classifica, perché con l’impegno europeo queste partite perdono d’importanza, anche se solo a livello inconscio.
Come un cane che si morde la coda, la troupe azzurra perde in campionato quello che guadagna in Champions: l’avventura continentale che doveva essere solo un sogno da vivere a testa alta, si sta trasformando nella realtà di un campionato a rischio anonimato. Mazzarri e i suoi devono ritrovare al più presto la voglia di stupire anche in Italia: c’è un campionato da riacciuffare, per evitare che il Napoli diventi per la Champions solo l’amante di una stagione.
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