Il governo Monti non si è dimenticato del Sud: è quanto emerge dalle dichiarazioni del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso della sua visita a Napoli. Il capo dello Stato rispondendo alle domande dei giornalisti dopo aver partecipato a un convegno organizzato dalla Società nazionale di Scienze, Lettere e Arti, parla di iniziative previste per i prossimi giorni “che metteranno a fuoco gli intendimenti del governo e delle regioni del Mezzogiorno sulle prospettive di impiego dei fondi europei e di sviluppo di inziative per il Sud”.
Nella sua visita in città Napolitano ha anche avuto un breve scambio di battute con un gruppo di disoccupati Bros che lo hanno atteso all’uscita dell’accademia Pontaniana. Nel pomeriggio invece il presidente della Repubblica ha incontrato in Prefettura il governatore Caldoro e il sindaco De Magistris. Proprio in tema di interventi del governo, il primo cittadino partenopeo ha annunciato di aver portato a Napolitano “il grido d’allarme sul mondo del lavoro per le misure in atto e annunciate dal governo che rischiano di mettere in ginocchio la città”.
De Magistris ha dichiarato di aver trovato un capo dello Stato “molto attento alle preoccupazioni che abbiamo esternato” e che ha annunciato che “investirà Monti di questi temi”: “Ha dimostrato di avere a cuore le sorti di Napoli – afferma il sindaco – e ritengo che si farà portavoce autorevole delle nostre parole”. De Magistris ha anche inviato una lettera a Monti in cui chiede l’istituzione di un tavolo di governo, necessario perché la crisi sta investendo con particolare intensità Napoli e perché la nuova amministrazione ha ereditato “una situazione economico-finanziaria estremamente pregiudicata” che “rischia di compromettere gli sforzi del Comune”.
Nella missiva inviata al capo del governo, De Magistris indica i punti sui quali si dovrà discutere: esclusione dai vincoli del patto di stabilità delle risorse utilizzate per gli interventi su rifiuti e metropolitane; risoluzione delle tematiche del lavoro, soprattutto dei giovani; dichiarare il Forum delle Culture un grande evento; procedure agevolate di mobilità o uscita privilegiata per il personale del Comune e delle società partecipate; attuazione della disciplina già vigente per le zone franche urbane in cui il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica ha ricompreso l’area orientale della città.