In campagna elettorale era uno dei cavalli di battaglia di De Magistris: Napoli città viva anche di notte. “Più persone ci sono in giro di notte, meno spazio ci sarà per la criminalità”: questo il ragionamento che l’attuale primo cittadino ripeteva nei giorni che hanno preceduto la sua elezione. Ora che si è insediato a Palazzo San Giacomo, il suo intento prende forma con la nuova ordinanza sugli orari dei locali pubblici: abolite le zone rosse, come i vicoletti di Chiaia e centro storico, nelle quali bar, pizzerie e pub dovevano sottostare a orari di apertura e vendita di alimenti e bevande più restrittive, via a orari uguali per tutta la città.
Fino al 25 marzo, gli esercizi commerciali dal lunedì al giovedì potranno restare aperti fino all’una di notte per le attività esterne e alle due per quelle interne; venerdì invece l’orario di chiusura sarà le tre per le attività esterne e le quattro per quelle interne. Apertura ancora più prolungata il sabato e la domenica, quando le attività esterne dovranno chiudere alle quattro e quelle interne alla cinque.
L’amministrazione ha inoltre annunciato il prolungamento degli orari delle corse del trasporto pubblico, con metropolitane, funicolari e autobus che continueranno a circolare fino all’alba: il servizio al momento è previsto per il periodo natalizio. L’obiettivo è consentire ai giovani di vivere la città e ai commercianti di svolgere meglio la loro attività”: con queste parole il sindaco De Magistris spiega il nuovo dispositivo; l’assessore al commercio, Marco Esposito sottolinea invece che “con la chiusura alle 5 e la riapertura dei negozi alle 6 si mantiene la città viva tutto il giorno, e questo aiuterà l’economia.
Non la pensano così però molti commercianti che chiedono orari diversi durante la settimana (“a Napoli si esce tardi la sera e chiudere alla due è troppo presto”); non contenti, ma per il motivo opposto, anche alcuni cittadini che più che contestare gli orari di chiusura, sottolineano la mancanza di controlli: “Il problema non è tanto il locale aperto fino alle due, quanto l’assenza di vigili e controlli”, il pensiero di molti abitanti delle zone rosse abolite dall’ordinanza del sindaco.
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