Sgominata la banda di usurai di Torre Annunziata che gestiva un giro di strozzinaggio in tutta Italia, applicando tassi di interesse vertiginosi, fino al 1800%, e che ha condotto al sequestro di beni per oltre 9 milioni di euro. Numerosi gli indagati, fra i quali spicca anche un dirigente bancario, responsabile di prestiti con tassi di interesse compresi dal 300% al 1000% annuo.
La Guardia di Finanza della cittadina vesuviana ha cominciato le proprie indagini già nel 2009, in concomitanza con una prima azione di arresto e denuncia di uno dei componenti della banda, Osvaldo Ferrucci, attualmente detenuto in carcere, che vantava crediti usurai molto alti nei confronti di un’intera famiglia di imprenditori di Torre Annunziata. In seguito però ad ulteriori accertamenti, sia attraverso tecniche di indagine classiche, come analisi dei documenti, delle proprietà e dei conti bancari, sia attraverso le intercettazioni telefoniche, si è potuti risalire all’intera banda che operava in un regime di quasi assolutismo all’interno del panorama torrese.
La Procura di Torre Annunziata ha posto in evidenza come le intercettazioni telefoniche si siano rivelate assolutamente necessarie e decisive per l’acquisizione di informazioni e per il finale sbaragliamento della banda usuraia: tali intercettazioni telefoniche sono costate allo Stato la somma di euro 7.242,60 mentre il valore del patrimonio sottratto alla disponibilità degli indagati è stato stimato come ammontante ad euro 9.122.947,43.
La tentacolare organizzazione operava non solo in Campania, ma anche sul resto del territorio nazionale ed in particolare nelle zone del Lazio, dell’Umbria, della Calabria e del Friuli. I soldi ricavati dallo strozzinaggio venivano investiti in società finanziarie, oppure si procedeva all’acquisto di mobili ed immobili intestati a prestanome e, naturalmente, tutti i proventi sono andati a formare un vero e proprio impero decisamente incompatibile con le dichiarazioni dei redditi degli indagati e dei loro familiari.
La procura ha altresì reso noto i nomi degli indagati coinvolti nel giro usuraio, così come pubblicato anche sul quotidiano Il Mattino:
1. Francesco Carotenuto, alias Franchino e/o Pacchiotto, 66 anni di Torre Annunziata;
2. Teresa Manzillo, alias ‘a cazettara, 65 anni di Torre Annunziata, moglie di Carotenuto Francesco, entrambi sottoposti agli arresti in carcere;
3. Osvaldo Ferrucci, 66 anni di Torre Annunziata;
4. Vittorio Agnello, alias Vittorio ‘o nano, 56 anni di Torre Annunziata, responsabile anche di minacce;
5. Ludovico L., 37 anni di Torre Annunziata, attualmente detenuto, indagato solo per minacce;
6. Francesca Cirillo, alias ‘a pazza di Bosco, 53 anni di Boscotrecase, indagata anche per estorsione;
7. Luisa Flauto, alias Luisina ‘a suricilla, 77 anni di Torre Annunziata;
8. Michela Flauto, alias ‘a cummàra, 75 anni di Torre Annunziata;
9. Luigi Icarne, alias Gigino ‘o pazzo, 47 anni di Torre Annunziata, indagato anche per estorsione;
10. Gennaro Siano, 73 anni di San Gennaro Vesuviano, tutti destinatari degli arresti domiciliari;
11. Giuseppe Grassi, 52 anni di Boscotrecase, marito di Francesca Cirillo;
12. Cirillo Camillo, 56 anni di Torre Annunziata, destinatari del provvedimento del divieto di dimora nei Comuni di Torre Annunziata e Torre del Greco;
13. Nunzia Ambruoso, 44 anni di Boscotrecase, moglie di Luigi Icarne, destinataria del provvedimento di obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria;
14. Carlo Caglione, 53 anni di Torre Annunziata;
15. Lucia Palumbo, 40 anni di Torre Annunziata, moglie di Agnello Vittorio, indagata, unitamente a Carlo Caglione, per concorso in usura con l’arrestato Vittorio Agnello.