Obiettivo raggiunto: il Napoli esce dall’Allianz Arena a testa alta e questo era quello che gli oltre ottomila tifosi chiedevano alla squadra di Mazzarri. Il 3-2 con cui il Bayern Monaco conquista i tre punti è la dimostrazione della differenza di qualità delle due formazioni, ma anche della forza d’anima degli azzurri che sono riusciti a mettere paura alla corazzata tedesca. Non era semplice rimanere in partita dopo i due gol subiti in meno di cinque minuti: l’uno-due di Gomez avrebbe abbattuto qualsiasi squadra, considerando anche il tris che l’attaccante ha calato sul finale di primo tempo, ma non il Napoli.
La squadra azzurra ha tirato fuori gli artigli e con un secondo tempo tutto cuore è riuscito a far tremare il Bayern, costretto negli ultimi dieci minuti a dar fondo a tutti gli espedienti pur di perdere tempo.
La prestazione di squadra è frutto del carattere del gruppo, ma anche della ritrovata vena (soprattutto nei secondi 45 minuti) di alcuni giocatori azzurri: Inler balbetta un po’ nel primo tempo, ma nella ripresa indossa la maschera da leone con cui si è presentato a Napoli e lotta su ogni pallone. Fernandez è una piacevole sorpresa: le sue qualità aeree sono da campione, così come la sua eleganza nell’uscire palla al piede; se riuscirà a migliorare in marcatura, diventerà un perno insostituibile. In difesa steccano Aronica e Campagnaro, colpevoli in occasione del primo gol tedesco e comunque mai capaci di mettere la museruola agli avanti bavaresi. Non soddisfa neanche Dzemaili che consuma chilometri all’inseguimento degli avversari, venendone quasi sempre surclassato. Dei tre tenori, il migliore è Lavezzi, ma Hamsik e Cavani hanno l’attenuante di aver svolto un grande lavoro difensivo.
Le pagelle
De Sanctis 6 – Incolpevole in occasione dei tre gol; si fa trovare pronto nelle altre occasioni in cui è chiamato in causa.
Campagnaro 5,5 – Nel primo tempo sbaglia l’entrata su Gomez e regala (in complicità con Aronica) il gol del vantaggio; soffre molto la verve di Ribery. Meglio nella ripresa quando gioca da centrale accanto a Fernandez.
Fernandez 6,5 – Una doppietta non è cosa da tutti i giorni per i difensori e per questo merita un premio; come i suoi compagni di squadra soffre troppo la possanza fisica di Gomez.
Aronica 5,5 – Dovrebbe essere quello che dà sicurezza a Fernandez, invece è il primo a essere in difficoltà: esce al 40′ per un infortunio che lo terrà lontano per un po’ dal terreno gioco. (dal 43′ pt Dossena 6.5 – Le sue discese mettono spesso in apprensione la difesa tedesca)
Zuniga 5,5 – Nel primo tempo soffre in fase difensiva e non riesce quasi mai a proporsi in avanti; nella ripresa è spostato a destra e mette il bavaglio a Ribery, oltre a farsi vedere con più frequenza in fase offensiva: l’arbitro gli rifila (ingiustamente) due cartellini gialli in due minuti.
Maggio 6 – Non è esplosivo come al solito: bada più a difendere che a partire con le sue folate. Dà una grande mano nella marcatura di Lahm e Ribery.
Dzemaili 5,5 – A centrocampo i tedeschi sembrano il doppio degli azzurri, soprattutto nel primo tempo: colpa anche dello svizzero che non riesce a prendere le misure ai suoi avversari. (dal 38′ st Pandev sv)
Inler 6,5 – Primo tempo deludente: ha il compito di prendere il trequartista avversario, ma sono più le volte che se lo perde che quelle in cui lo riesce a fermare. Nella ripresa si trasforma completamente, guidando la squadra a un passo dall’impresa.
Hamsik 6 – Il voto è un premio alla disponibilità al sacrificio che mette in campo: da lui ci si aspetta il colpo di genio, ma lo slovacco oggi ha il compito di fungere da centrocampista aggiunto.
Cavani 6 – Schierato da centrocampista di sinistra, è lodevole il suo senso del sacrificio: torna fino alla propria area di rigore e subito prova a ripartire, senza ovviamente avere la giusta lucidità per rendersi pericoloso.
Lavezzi 6,5 – Nei primi quindici minuti fa venire il mal di testa ai centrali tedeschi che faticano a contenerlo: dopo il doppio vantaggio tedesco, sparisce un po’ dal campo per ritornare con l’assist per il 3-1 di Fernandez. Nella ripresa torna a creare insidie alla retroguardia bavarese con le sue accelerazioni.
Mazzarri 6 – Abbandona la difesa a tre e lancia un inedito 4-4-2 che nel primo quarto d’ora imbavaglia il Bayern: lo svantaggio blocca gli azzurri che rischiano il tracollo, ma nell’intervallo è bravo a ricaricare la squadra che va a un passo dall’impresa.