Così non va: il campionato sta sfuggendo di mano al Napoli, complice la troppa attenzione e le tante energie che sta richiedendo la Champions League. Si conferma ancora una volta la tendenza riscontrata già nelle precedenti sfide che hanno anticipato gli impegni europei: contro il Catania, così come contro Fiorentina e Parma, gli azzurri si mostrano poco reattivi e troppo distratti.
In Sicilia anche Mazzarri ci mette del suo, con ben cinque elementi nuovi nella formazione e un esperimento (Santana a centrocampo) che ben presto si rivela un boomerang. Il tecnico si dice soddisfatto della prestazione della squadra, ma il Napoli sconfitto (2-1) al ‘Massimino’ è stato per grandi tratti un lontano parente della squadra che aveva battuto l’Udinese appena tre giorni prima. Se continua questa altalena di risultati, i partenopei non potranno di certo ambire a lottare per il vertice: occorre un’immediata riflessione da parte di squadra e società per decidere qual è l’obiettivo più alla portata degli azzurri. Se davvero la qualificazione agli ottavi di Champions deve essere la priorità della stagione, pur consapevoli che possibilità di andare lontano nella massima competizione europea non ce ne sono, lo si dica apertamente: pochi condivideranno la scelta, visto che lo Scudetto è alla portata della formazione di Mazzarri, ma almeno sarà stata fatta chiarezza.
Eppure la sfida di ieri poteva dare tutt’altro sapore al week end dei tifosi azzurri: dopo appena trenta secondi, Cavani aveva ritrovato la strada del gol portando in vantaggio il Napoli. Dopo il lampo dell’uruguaiano, però, la squadra è sembrata quasi tirare i remi in barca: il Catania ha preso coraggio e si è riversato in avanti e gli azzurri non sono mai riusciti a ripartire in contropiede. Il gol del pareggio di Marchese è stata la logica conseguenza di venti minuti giocati a difesa dello striminzito vantaggio. L’1-1 sembra riaccendere il Napoli che con Lavezzi sfiora il raddoppio; a questo punto entra in scena l’arbitro che espelle troppo frettolosamente Santana per doppia ammonizione.
Nella ripresa pronti via e il Catania passa: Bergessio, lasciato solo nell’area piccola, non ha difficoltà a battere di testa De Sanctis. Ti aspetti la reazione del Napoli, ma l’inferiorità numerica pesa troppo sul gioco dei partenopei: Mazzarri rivolta la squadra facendo entrare Dzemaili, Maggio e Hamsik, ma il risultato non cambia. Gli azzurri provano anche l’assedio finale, ma Andujar corre pochi pericoli. Arriva il triplice fischio finale e la terza sconfitta stagionale del Napoli che porta con sé il solito interrogativo: vale la pena gettare alle ortiche la possibilità di recitare un ruolo da protagonista in campionato per raggiungere gli ottavi di Champions League?
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