Con l’arrivo del periodo natalizio e di capodanno, Napoli e provincia diventano un telaio di fabbricazione illegale di fuochi d’artificio: non c’è infatti fine d’anno che si rispetti senza botti da sparare. Le prime operazioni di controllo e verifica sul territorio da parte dei carabinieri per prevenire la realizzazione di prodotti pirotecnici illegali hanno già dato i suoi riscontri.
Sono infatti stati sequestrati a Marano circa 1000 chilogrammi di esplosivi detenuti e manipolati illegalmente all’interno di una fabbrica di via Torre Caracciolo, in località Bosco Grande. In manette quattro persone: Raffaele Boccia, 51 anni, artificiere, incensurato; Salvatore Russo, 50 anni, operaio già noto alle forze dell’ordine; Vincenzo Angelini, 45 anni, operaio incensurato; Giuseppe Boccia, 47 anni, incensurato.
Al momento dell’arrivo dei militari dell’Arma, i quattro uomini si trovano proprio all’interno della fabbrica, di proprietà dello stesso Boccia, intenti a realizzare granate pirotecniche di varie dimensioni e dal peso complessivo di circa 5 chili e 100 ordigni esplosivi privi di etichettatura del peso di 180 grammi l’uno.
Nei locali interessati sono stati rinvenuti numerosi botti già confezionati, molti dei quali con etichettature cinesi, pronte per essere già commercializzate. Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro e affidato agli artificieri del comando provinciale di Napoli per essere distrutti. Apposti i sigilli anche all’intera area della fabbrica. I quattro uomini in seguito all’arresto sono stati condotti al carcere di Poggioreale dopo aver espletato le formalità di rito.
Ogni anno nel napoletano sono tantissimi gli incidenti che avvengono a causa dell’esplosione di botti illegali, soprattutto durante la notte di capodanno, quando la follia generale della festa spinge gli irrinunciabili a far brillare bombe, cipolle ed altri ordigni potenzialmente dannosi e spesso realizzati in modo illegale e pertanto ancor più pericolosi. Da qualche anno a questa parte, grazie all’opera di vigilanza delle forze dell’ordine che operano controlli a tappeto sulla zona, gli incidenti sono diminuiti, anche se occorre realizzare una più completa educazione sociale per prevenire il fenomeno, soprattutto fra i più giovani.