Mostra il solito ottimismo Luigi De Magistris nel corso dell’intervista concessa a Maurizio Belpietro per “La telefonata”, rubrica quotidiana che va in onda all’interno di Mattino Cinque. Il sindaco di Napoli spazia a tutto campo tra politica locale e nazionale, tra emergenza rifiuti e black bloc, raccolta differenziata e rapporto con Di Pietro. Il primo cittadino spiega la decisione di spedire la monnezza all’estero, tornando a parlare delle infiltrazioni della camorra nel ciclo dello smaltimento dei rifiuti: “I viaggi dei rifiuti in Olanda andranno avanti per un anno e mezzo e ci porteranno a risparmiare rispetto a quanto spendiamo oggi portandoli in provincia. Ciò ci fa capire quanti interessi camorristici, affaristici e di rapporti tra camorra e politica stiamo contrastando. Questo risparmio ci consentirà di investire nella raccolta differenziata, allargandola a tutta la città”.
Proprio sui dati della raccolta differenziata, ferma intorno al 20%, De Magistris afferma: “Quei dati si riferiscono alla precedente amministrazione. Nei quartieri dove facciamo la raccolta differenziata tocchiamo punte dell’80% e ciò ci induce a credere che quando l’allargheremo a tutta la città, l’obiettivo del 70% sarà centrato“. Il sindaco spiega il ritardo dell’avvio del piano facendo riferimento alla carenza di fondi: “Con l’ultima manovra del Governo, il Comune di Napoli ha avuto tagli per 220 milioni di euro e la Regione non può darci fondi per il Patto di stabilità. Noi però siamo convinti che in sei mesi dall’inizio, come detto in campagna elettorale, possiamo raggiungere quei risultati”.
Messi da parte di temi legati alla città di Napoli, De Magistris ha parlato degli scontri avvenuti sabato scontro a Roma nel corso della manifestazione degli Indignati: “Bisogna isolare gli incappucciati – ha dichiarato il sindaco – che non hanno il coraggio di mostrare il volto e interrogarci sul perché dei giovani usano una violenza così cieca invece di far contare le loro idee. In quella manifestazione però – aggiunge De Magistris – ho visto contenuti politici, voglia di partecipazione, un mondo di persone che vogliono un mondo diverso”.
Il primo cittadino partenopeo ribadisce anche la sua contrarietà alla proposta di Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori, di tornare alla Legge Reale: “Abbiamo opinioni diverse su questo aspetto: quella legge fu fatta in un periodo di terrorismo ed è una legge che sposta dallo Stato di diritto allo Stato di Polizia. La democrazia può, con leggi ordinarie, contrastare la barbara violenza come quella dell’altro giorno”.
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