Penultimo appuntamento con il Napoli Film Festival a Castel Sant’Elmo. Questa sera alle 20.45 l’incontro presso l’auditorium del castello con due grandi protagonisti della celluloide, Filippo Timi e Giorgio Faletti che, moderati dal giornalista Antonio Monda, presenteranno la loro personale storia artistica aiutandosi con l’estrapolazione di immagini e filmati prestati dalle pellicole più significative del cinema internazionale.
La manifestazione, che è cominciata lo scorso giovedì e che terminerà domani 18 ottobre, è giunta quest’anno alla sua 13esima edizione e, grazie alla qualità del suo operato è divenuta un vero capo saldo nella cultura e nel panorama a artistico-cinematografico italiano.
Un’intera settimana all’anno dedicata ai grandi maestri del cinema prende vita e si anima all’interno della fortezza che domina la città: dibattiti, conferenze, mostre e proiezioni sono il fulcro sul quale si fonda il Napoli Film Festival, che, avvalendosi di personaggi di spicco dell’ambito del grande schermo (ma non disdegnando neanche gli attori televisivi), propone interessanti lezioni di cinema che quest’anno hanno visto salire in cattedra attori e registi come Maurizio Nichetti, Gipi, Cecilia Mangini, Sergio Staino e Vincenzo Terracciano. Non è mancata la retrospettiva, che il NFF ha voluto dedicare, invece, al maestro russo Andrej Tarkovskij, del quale vengono proposti 9 diversi film da lui diretti.
Il Napoli Teatro Festival è anche però un’occasione per far conoscere al grande pubblico i nuovi cineasti partenopei, proponendo solo quest’anno ben 42 cortometraggi e 20 documentari inseriti nell’ambito della rassegna “Schermo Napoli”, che dedica uno spazio speciale anche alle scuole, che per questa edizione hanno presentato 17 cortometraggi scaturiti dalla fantasia adolescenziale di tante fervide menti.
All’interno della kermesse non mancano però degli spazi dedicati anche alle altre arti come la fotografia, con la rassegna FotoGrammi, indetta insieme con il Corriere del Mezzogiorno e che ha chiesto a professionisti e non del settore di immortalare con un unico scatto una rilettura di un’opera cinematografica. E poi largo alla pittura con la mostra di Ferruccio Orioli e la sua Orbita Ellittica e Wormhole/buco di verme di Alessandro Cocchia.