All’indomani degli scontri avvenuti durante la manifestazione con intento pacifico degli Indignados a Roma lo scorso sabato, è immediatamente partita un’indagine per svelare i volti e le identità di coloro che, mischiandosi alla folla comune, hanno messo a ferro e fuoco la capitale. Comparazione dei video e conseguenti perquisizioni: sono queste le procedure che la Digos partenopea, in collaborazione con quella romana, sta mettendo in atto per vagliare i possibili colpevoli del caso, appartenenti ai black bloc.
Sono stati 18 i bus che, in partenza da Piazza Garibaldi sabato mattina all’alba, si sono recati a Roma a manifestare: collettivi studenteschi, manifestanti pro ambiente, i cobas di Pomigliano e tanti altri, per un totale di circa 1000 persone che la Digos ha saggiamente filmato durante la salita ai pullman poiché le forze dell’ordine sanno bene che chiunque fra i presenti sarebbe potuto diventare un black bloc semplicemente indossando una maglietta nera ed un passamontagna.
Si visionano quindi i filmati per ricercare i colpevoli, mentre nel frattempo già una decina di case di Napoli e provincia di potenziali sospettati sono state perquisite con lo scopo di trovare materiale incriminante, soprattutto esplosivo, che possa segnare un’ulteriore pista e conferma a carico degli accusati. Intanto è stata dichiarata falsa la notizia che sosteneva che fra le dodici persone arrestate ci fosse anche un Napoletano: l’uomo è sì nato a Napoli, ma da anni risiede a Ponza e pertanto non entra nella giurisdizione nostrana.
Chi invece è partito alla volta della capitale per poter manifestare in modo pacifico si dice ancora più indignato. «Fa rabbia che la giornata sia andata così, ma non demordiamo. — spiega Antonio Musella, attivista di Uniti per l’Alternativa, cartello che riunisce parte dei centri sociali e dei collettivi universitari — E’ stata una occasione mancata, ma riporteremo nelle piazze quello che ha caratterizzato questa fase di indignazione genuina».
Dello stesso parere anche il primo cittadino De Magistris «Poche centinaia di violenti hanno deturpato la città e deturpato soprattutto la manifestazione diventando protagonisti di una piazza straordinaria dal grande contenuto politico, caratterizzata dalla voglia dei cittadini di partecipare alla rinascita di questo Paese. Sono persone – continua il sindaco – che hanno bisogno di coprirsi il volto perché evidentemente non hanno la forza delle idee e la passione del cuore. Noi invece le abbiamo e continueremo a manifestare tutti insieme».
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