Potrebbero essere state ritrovate all’interno del complesso dei Girolamini le spoglie di Giambattista Vico: potrebbero, infatti, appartenere al filosofo i resti umani rinvenuti oggi all’interno di una stanza che si trova dieci metri sotto la cripta del complesso. La scoperta si deve, secondo quanto riporta ‘Il Mattino’, alla memoria di un architetto in pensione, Giovanni Spada: saputo che il rettore del complesso dei Girolamini, don Sandro Marsano, aveva riavviato le ricerche della salma del filosofo affidandosi a una squadra composta da Fabio Sansiveri dell’Osservatorio Vesuviano, dal geologo Gianluca Minin, e dallo speleologo Luca Cuttitta, l’80enne ha avuto un sussulto.
Diversi anni fa, infatti, l’architetto aveva svolto la medesima ricerca; qualche giorno dopo aver letto la notizia si è presentato da don Marsano affermando con precisione dove pensava che si trovassero i resti di Vico. Il rettore dei Girolamini ha dato mandato alla squadra di ricerca di verificare le affermazioni dell’ex architetto e proprio nel luogo da lui indicato è stata ritrovata una bara con all’interno i resti inceneriti di un uomo coperti da quello che a prima vista è sembrato un saio.
Per il momento si può solo supporre che la salma ritrovata sia effettivamente quella di Giambattista Vico: per averne certezza c’è la necessità di attendere gli esami scientifici che sono stati affidati alla professoressa Marielva Torino, docente di Archeoantropologia al Suor Orsola. La Torino ha già effettuato un primo sopralluogo visivo dal quale ha potuto dedurre che sui resti non c’èra un saio ma una giacca di buona fattura: la giacca, secondo quanto ha potuto stabilire la professoressa, era stata appoggiata sulla salma che probabilmente aveva indosso altri vestiti, forse proprio un saio.
La scoperta ha destato molta emozione, ma gli stessi ricercatori invitano alla prudenza e ad attendere i risultati scientifici. Uno dei partecipanti del team di ricerca, Luca Cuttitta, presidente dell’associazione speleologica “La macchina del tempo”, in una dichiarazione rilasciata all’Adnkronos, afferma che i resti potrebbero appartenere a chiunque, visto che “lo stato in cui sono stati trovati non lascia molte certezze” e ricorda anche che i risultati delle analisi potrebbero arrivare tra alcuni mesi. Lo stesso Cuttitta si lascia andare a un certo ottimismo parlando di “similitudini con il modo di seppellire del tempo”, ma avverte: “Evitiamo di dire che potrebbe essere lui, altrimenti si innescano una serie di processi che vanno contro lo spirito vero della ricerca”.
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