La Dc Comics, la famosissima e storica casa editrice newyorchese di fumetti, ha avviato un’ epocale fase di rilancio dei suoi personaggi facendo ripartire dal numero 1 tutte le collane e ha deciso di far entrare nel suo universo fumettistico anche la città di Napoli. Non si tratta più di scenari fittizzi come Metropolis o Gotham City; non si raccontano più le mirabolanti avventure di Batman, Superman, Wonder Woman o della Lanterna Verde; ma questa volta la protagonista è The Huntress (La Cacciatrice), un’ agile e violenta supereroina.
La protagonista di questa miniserie è già nota agli amanti dei fumetti perchè fa parte delle avventure di Batman. E’ abituata a muoversi per le strade di Gotham ma questa volta è stata spedita in Italia, il suo paese d’origine. The Huntress è Helena Rosa Bertinelli, figlia di un boss mafioso gothamita, convertita alla via del bene dall’intervento salvifico di Batman. Il suo compito è quello di sgominare un’organizzazione criminale che schiavizza le donne mediorientali costringendole alla prostituzione. Non si tratta più di un fumetto ai limiti del reale, ma di una storia traboccante di realismo, legata alla descrizione degli aspetti più devastanti della Napoli, e in generale dell’ Italia, contemporanea.
La città di Napoli è disegnata attraverso steriotipi comuni (alcuni di questi ripresi anche dalle serie tv di ispirazione camorristica, come “I Soprano”): è la Napoli del sole, del mare, dell’ aria mite, della gente accogliente, dello spirito caloroso; è la Napoli dell’ “ammuina”, del caos, del traffico e della confusione. Ma è anche una Napoli che fa scattare riflessioni molto profonde sull’ Italia. Pur essendo un prodotto d’intrattenimento destinato a un pubblico adolescenziale, il fumetto disegna un ritratto di una città che puzza perché invasa dalla spazzatura; ritrae un Berlusconi che appare troppo occupato a badare alle sue “donnine” per interessarsi con serietà dei problemi del Paese; presenta dei giornalisti ormai stanchi e disgustati dall’inerzia e dall’incapacità dei cittadini di ribellarsi.
Napoli è vista come crocevia dei traffici illeciti nel Mediterraneo e come specchio di un paese devastato dalle inefficienze e dall’indifferenza politica. Una realtà che nel nostro paese si cerca di proporre con meno violenza, ma che ormai persino la stampa internazionale recepisce in tutta la sua crudezza e gravità.
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