Proprio come raccontato dal libro Gomorra di Roberto Saviano: gli investigatori spiegano così quanto sono riusciti a scoprire grazie alla collaborazione di un pentito di camorra. Emilio Di Caterino, ex affiliato al clan dei casalesi e uomo del gruppo che fa capo al boss Francesco Bidognetti, ha guidato gli inquirenti a Castevolturno, sul luogo dove l’organizzazione criminale ha seppellito rifiuti, gran parte dei quali tossici. Un’area di 7mila metri quadrati utilizzata dalla camorra come discarica abusiva è stata, infatti, scoperta grazie alle rivelazioni del collaboratore di giustizia al di sotto del parcheggio del complesso Ippocampos: i proprietari della struttura però sono completamente estranei alla vicenda.
Sotto una copertura di cemento sono stati ritrovati rifiuti pericolosi, alcuni dei quali anche tossici: secondo quanto affermano gli inquirenti, la camorra ha gestito dal 1993 una delle più grandi discariche abusive della Campania. Secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, nell’area erano versati in gran parte rifiuti provenienti da Bergamo e dal nord Italia; il luogo dove erano nascosti i rifiuti è stato indicato dallo stesso collaboratore di giustizia. La scena che Di Caterino ha descritto, raccontano gli inquirenti, è proprio come quelle fatte vedere nel film Gomorra: tir provenienti dal nord che arrivano nella zona adibita a discarica e lì sversano i rifiuti pericolosi.
Grazie alle apparecchiature in possesso dei vigili del fuoco si è potuto costatare la presenza in diversi punti anche di sostanze radioattive, mentre nei prossimi giorni sono attesi i risultati delle analisi fatte sui campioni prelevati dai tecnici dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente, che permetteranno di conoscere con esattezza quali tipi di sostanza sono state sotterrate. A indagare sul traffico illecito di rifiuti gestito dal clan dei casalesi sono gli agenti della squadra mobile di Casal di Principe, coordinati dal pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia Catello Maresca.
La scoperta della discarica abusiva della camorra, utilizzata dalle aziende del nord per disfarsi dei rifiuti tossici, arriva a qualche giorno di distanza dalla “lezione” di raccolta differenziata fatta da Tele Padania ai napoletani ed è lì a dimostrare come, prima di erigersi a “professori di buone maniere”, non farebbe male conoscere parte delle vicende storiche del paese: se la Campania è ancora sommersa dai rifiuti, la colpa è anche di imprenditori del nord che non si sono fatti scrupoli ad inviare illegalmente i loro rifiuti nella nostra terra. Sarà forse il caso che “Tele Terronia” mandi in onda una lezione su come smaltire correttamente i rifiuti tossici.
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