I risultati di un’indagine condotta da Asia, l’azienda di igiene urbana di Napoli, per monitorare lo scarico abusivo di rifiuti sono stati presentati in conferenza stampa: i dati mostrano la mappa dei luoghi dove le pratiche da buoni cittadini lasciano il passo all’inciviltà.
Diversi i comportamenti “scorretti” segnalati dall’analisi: da chi getta i sacchetti sul marciapiede a chi scarica mobili interi in discariche abusive. Sono ben 66 i luoghi censiti dall’Asia come discariche a cielo aperto, luoghi cioè, dove abitualmente si gettano rifiuti in modo illegale, in assenza di cassonetti, bidoni e attrezzature per la raccolta.
L’indagine condotta dagli ispettori dell’Asia ha riguardato tre aree della città (Circumvallazione Caserma di Cavalleria a Fuorigrotta, via Cattolica a Bagnoli, via Woolf a Ponticelli) note per lo smaltimento abusivo di rifiuti. Il monitoraggio è andato avanti per sei giorni, con appostamenti 24 ore su 24 per un totale di 144 ore di osservazione: alla fine le infrazioni segnalate sono ben 93, tutte commesse in pieno giorno. Da notare come a depositare in maniera illegale i rifiuti sono per la maggior parte normali cittadini, con solo un terzo delle segnalazioni che riguarda lo smaltimento illegale di rifiuti speciali di aziende. Le infrazioni sono commesse in 56 casi da uomini e in 28 da donne; a scaricare abusivamente persone di tutte le età: in 9 casi a commettere le infrazioni sono stati ragazzi di età inferiore ai 18 anni.
Comportamenti davvero di tutti i tipi quelli evidenziati da Asia: dal signore che getta una libreria, alla donna che prima di recarsi al mare getta dalla propria autovettura il sacchetto o ancora i due ragazzi in motorino che si cimentano con il lancio dell’immondizia. Tanti, ancora troppi i comportamenti che non rispettano le regole della raccolta dei rifiuti: una situazione che può cambiare con l’impegno non solo delle Istituzioni ma anche di cittadini, associazioni e media. Cambiare si può ed è anche necessario perché non sempre poi le zone dove sorgono discariche abusive possono essere bonificate; a spiegarlo è il presidente di Asia, Raphael Rossi che evidenzia come “il costo medio per intervento è di 15mila euro, con alcuni casi in cui si arriva oltre i 50mila euro: cifre che non ci consentono di fare continuamente bonifiche”. Ecco perché Asia si propone una campagna di Educazione Ambientale, che ha come slogan “P’o’ bbene d’ ‘a città cchesto nun se fa”.