Questione di titoli, questione di messaggi da far passare: il Napoli demolisce l’Inter a San Siro, dopo aver riservato lo stesso trattamento al Milan in casa meno di un mese fa. Sei punti contro due dirette concorrenti alla corsa al titolo, sei gol fatti e appena uno subito, eppure tutti, ma davvero tutti, mettono in risalto l’errore di Rocchi che ha indirizzato la partita contro i nerazzurri. Già, Rocchi e il calcio di rigore, quello che ieri ha permesso al Napoli di passare in vantaggio e lo scorso febbraio diede il là al successo del Milan sugli azzurri: forse decisioni sbagliate entrambe.
Anzi, diciamolo subito: ieri il rigore non c’era e la prima ammonizione di Obi è nata da un’azione non fallosa (anche se riguardando la partita, qualche minuto prima lo stesso Obi era stato graziato da Rocchi per un fallo su Maggio); aggiungiamo anche che l’episodio ha sicuramente inciso sul risultato. Però ricordiamo che, dopo quel gol e quella espulsione, nel secondo tempo in campo c’è stato solo il Napoli: passare in svantaggio e in inferiorità numerica non significa dover subire altre due reti, venendo dominati dagli avversari. Ad insegnarlo è proprio il Napoli: lo scorso anno al San Paolo contro il Milan, gli azzurri, sotto di un gol e in inferiorità numerica, hanno sì perso la partita (1-2), ma hanno anche messo sotto dal punto di vista del gioco i rossoneri.
Lo stesso Napoli è il protagonista di una partita che ha avuto un epilogo simile a quello di ieri: quella dello scorso anno contro il Milan. Stesso stadio, stesso arbitro, rigore dubbio e stesso risultato, ma a favore dei padroni di casa: a cambiare, però, è il commento post gara. Tutti ad elogiare la super prestazione rossonera, con l’errore di Rocchi che passa in secondo; un esempio su tutti il titolo della Gazzetta dello sport: “Patosferico Milan”. La stessa rosea invece, oggi mette in evidenza le proteste di Ranieri & C., titolando “Delirio Napoli, Inter furiosa” e la prestazione che prende la scena non è quella perfetta degli azzurri, ma quella scarsa dell’arbitro. Tendenza comune in (quasi) tutti i quotidiani e le televisioni, che però non rende giustizia alla forza mostrata in campo dalla Mazzarri band; non esalta l’atteggiamento avuto in campo dai partenopei, non più timidi e impacciati nella scala del calcio, ma convinti e sicuri di sé pur affrontando una signora squadra.
La forza del Napoli, ormai ampiamente dimostrata, meriterebbe maggior rispetto: la vittoria di ieri è frutto di sette anni di duro lavoro e di un’ottima progettazione; è merito delle capacità di Mazzarri, vero stratega azzurro, e della classe di Lavezzi, della maturità di Hamsik e del cuore di Cannavaro e Aronica. Il successo di Milano non è solo colpa di Rocchi ma è, soprattutto, merito di un gruppo che ha deciso di dare l’anima per realizzare un sogno. E allora, che le luci di San Siro si spengano sugli orrori arbitrali e si accendano sulla super prestazione del Napoli.
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