Omicidio a Marano di Napoli ieri sera, in pieno centro storico. Giovangiuseppe Amura, 59 anni, è stato trovato morto davanti la porta della sua abitazione, sita in via Giarrusso, al piano terra di un antico stabile. Secondo una prima ricostruzione la vittima, originaria di Sant’Agnello, vicino Sorrento, e residente da poco a Marano, era da sola in casa e avrebbe aperto la porta al suo assassino, probabilmente perché persona a lui nota, e lo avrebbe accolto in casa. L’aggressione è avvenuta all’interno dell’abitazione: sette ferite da arma da taglio che hanno provocato la morte.
Amura avrebbe tentato di difendersi dai fendenti opponendo istintivamente le mani, così come dimostrerebbero i segni delle coltellate inferte, ma nemmeno il tentativo di correre fuori di casa è riuscito a metterlo in salvo. I vicini lo hanno trovato a terra in una pozza di sangue presso l’uscio ed hanno subito chiesto l’intervento del 118, ma l’uomo era già deceduto. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Marano e quelli della Compagnia di Giugliano, coordinati dal maggiore Alessandro Andrei.
Nella notte l’abitazione è stata interamente perquisita mentre le indagini sono aperte a tutto campo alla ricerca di indizi che possano indicare una pista preferenziale. Manca l’arma del delitto – un coltello – portata via dall’assassino; sulla scena del crimine si segnala solo qualche banconota a terra. A Marano lo conoscevano in pochi, dato il suo recente trasferimento nel comune napoletano, e viveva da solo. Si cercherà di ricostruire le ore precedenti il delitto attraverso le testimonianze di quanti possano averlo visto in strada l’ultima volta e di ricostruire la vita della vittima vagliando le sue frequentazioni.
Per il momento in città si parla di un vero giallo, dato che l’omicidio di Amura non sembra da ascrivere a quei delitti di camorra di fronte ai quali ormai nessuno si stupisce più, soprattutto quando sono coinvolti personaggi noti alle forze dell’ordine ma anche alla cittadinanza.
