Lo sciopero della fame indetto dai Radicali per ottenere una convocazione straordinaria del Parlamento per discutere del sovraffollamento delle carceri italiane ha riscosso moltissimi consensi. L’iniziativa non violenta di ieri, domenica 14 agosto, ha raccolto più di 2000 adesioni non solo da parte dei detenuti e delle loro famiglie. Hanno dato il proprio sostegno allo sciopero anche numerosi parlamentari, direttori penitenziari, membri di associazioni e personale che quotidianamente lavora fianco a fianco con i detenuti. In Italia sono attivi 206 istituti detentivi ed i posti letto complessivi sono circa 45mila. Tuttavia, ad oggi, le nostre carceri ospitano più di 20mila reclusi in più rispetto al numero previsto.
Le condizioni di vita sono veramente drammatiche: l’igiene scarseggia, come pure il cibo e l’aria. Il sovraffollamento pesa ancora di più in questo periodo dell’anno, quando caldo ed afa aumentano, rendendo la vita dietro le sbarre una vera e propria tortura.
Le condizioni delle prigioni italiane avevano già allarmato l’Europa anni fa e se, come scriveva Voltaire, “il grado di civiltà di una nazione si misura dallo stato delle carceri”, allora è il caso di farsi qualche domanda. Anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha preso posizione al fianco dei Radicali, definendo la situazione carceraria “una questione di prepotente urgenza sul piano costituzionale e civile”. Tra i tanti detenuti a scioperare spicca un nome: quello di Alfonso Papa, il parlamentare Pdl che da quasi un mese si trova nel carcere di Poggioreale. L’ex magistrato sarebbe infatti, coinvolto nel caso P4 con le accuse di concussione e favoreggiamento. Ai capi d’accusa il Tribunale del Riesame, nel confermare l’arresto, ha aggiunto anche l’ipotesi di associazione per delinquere.
A dare notizia della decisione di Papa di aderire allo sciopero della fame promosso dai Radicali, sono stati i legali dell’uomo: Papa si trova, infatti, in una delle tante celle super-affollate insieme, tra gli altri, ad un veterinario e un avvocato. Il carcere napoletano, con i suoi 2700 detenuti quotidiani, è il più affollato d’Italia.