Confermati gli arresti per Mirko Serinelli e Maurizio Santoro, terzo ufficiale e timoniere della Jolly Grigio, ritenuti responsabili dell’affondamento, avvenuto giovedì scorso, del peschereccio “Giovanni Padre” nelle acque antistanti Ischia e della dispersione in mare dei due marinai, Alfonso e Vincenzo Guida, padre e figlio di Ercolano. Ma tornano a casa e scontano il periodo di custodia cautelare in attesa del processo ai domiciliari, sebbene i pm titolari dell’inchiesta, Giovanni Corona e Alessandro Cimmino, avessero chiesto per loro la permanenza in carcere (erano in stato di fermo a Poggioreale). Le loro posizioni si sono nettamente aggravate dopo le rivelazioni rese dalla scatola nera del Jolly che ha consegnato agli inquirenti le conversazioni tenute in cabina di comando negli attimi in cui si consumava la tregedia.
Avevano affermato di non essersi avveduti della collisione e che perciò stavano proseguendo tranquillamente sulla rotta verso Marsiglia, porto di destinazione della portacontainer. Invece il voyage data recorder di bordo ha registrato che il radar ed un ulteriore segnale acustico avevano avvertito della presenza del peschereccio a prua della nave e che il tempo a disposizione per effettuare una manovra di cambio rotta era di 4 minuti. Nessuno ha invece effettuato la manovra e solo in extremis si sarebbe tentata una disperata tardiva e ormai inutile virata per evitare l’imbarcazione.
“C… li abbiamo presi”. “”Vanno a fondo! Stanno colando a picco!”: queste le frasi che denunciano chiaramente la “lucida consapevolezza” di aver provocato il naufragio e, quindi, di aver omesso volontariamente i soccorsi. Nel frattempo si aggrava anche la posizione del comandante del Jolly che avrebbe suggerito a Serinelli e Santoro di tenere il silenzio. Anche la registrazione di bordo chiama in causa il comandante : “Perchè non hai rallentato?”. La risposta del timoniere è: “Aspettavo l’ordine del comandante”.
Fino alle 22 di stasera si continueranno a cercare i corpi dei due marinai dispersi, poi si interromperanno le operazioni in attesa di mezzi Marina Militare.
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