La crisi economica continua a fare vittime: non solo dal punto di vista strettamente lavorativo. E’ come un tarlo che si insinua nella vita privata di ciascun cittadino: i salti mortali per arrivare alla fine del mese più dignitosamente possibile, l’angoscia, la paura di non farcela, la depressione. Storie di ordinaria disoccupazione che sempre più spesso sfociano in dramma. Ieri l’ennesimo caso di cronaca: un operaio della Fiat di Pomigliano d’Arco è stato trovato da sua moglie quasi del tutto dissanguato dopo che, poco prima, aveva tentato il suicidio colpendosi ripetutamente con un arma da taglio. Carmine P. ha solo 44 anni, due figli di 18 e 11 anni e tre anni di cassa integrazione alle spalle. Adesso si trova all’ospedale San Giovanni Bosco dove versa ancora in gravissime condizioni dopo un complesso intervento chirurgico.
Solo pochi giorni prima di compiere questo gesto disperato, l’uomo aveva ricevuto una lettera dall’azienda che gli comunicava la proroga di altri due anni di cassa integrazione a causa della prossima chiusura dello stabilimento.
Al suo posto una nuova fabbrica che si occuperà della produzione dell’ultimo modello della Panda. Ma la storia di Carmine è lontana dalle leggi di mercato, dalle logiche aziendali. La sua è una storia di quotidianità, di duro lavoro, di apprensione per il futuro dei suoi figli. Anche questa volta sono gli operai, i lavoratori, ad avere la peggio. La famiglia di Carmine abita a Scampia, a via Bakù. Adesso non resta che aspettare e sperare. In un clima così difficile, teso, esasperato, non aiuta certo sapere che i nostri parlamentari non solo non hanno rinunciato alle proprie ferie, ma le hanno addirittura prorogate fino al 12 settembre a causa di un “pellegrinaggio religioso”. Un’improvvisa vocazione che stride con le urgenti necessità del paese.
La vicenda di Carmine è solo uno dei tanti casi che ci restituisce il polso di una situazione difficile: mostra con chiarezza quanto le scelte della politica, dell’economia, influenzino le scelte individuali, le vite di tutti.
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