Sembra un fake, ma invece è la realtà. La storia comincia quando un cancelliere napoletano, Carlo Frezza, 56 anni, ha scoperto di essere diventato un personaggio di un libro giallo scritto da un suo ex collega romano, l’avvocato Giacinto Canzona, 37 anni. Beh, fin qui niente di male, direte voi, il problema è che questo personaggio, che ha ovviamente lo stesso nome e cognome del cancelliere, è un soggetto assolutamente negativo, dedito a basse macchinazioni e giochetti da intrallazzatore e per di più addirittura complice di un omicidio. Ad aggravare la cosa, si aggiunge il fatto che realmente i due, cancelliere ed avvocato, si sono conosciuti ed hanno addirittura lavorato assieme presso il Tribunale di Roma nel periodo che va dal 1999 al 2003.
“Tra i due non correva molto buon sangue e forse – ipotizzano i legali di Frezza, gli avvocati Anna Esposito e Cesare Galloni – l’inserimento nel romanzo giallo, ambientato in una Roma corrotta e violenta, di un personaggio omonimo, un cancelliere di Tribunale, corrotto, colluso con la criminalità, e complice di un omicidio può essere considerata una ”vendetta”.”
Una vendetta che però è costata cara ad entrambi. Quando infatti Frezza ha saputo da un conoscente dell’imminente pubblicazione del romanzo “Il prezzo della verità” del Canzona, edito ormai due mesi fa, l’uomo avrebbe chiesto inutilmente di non inserire il personaggio o, almeno, di modificarne il nome. Il cancelliere – scrivono i suoi legali nella citazione – ha subito un forte stress dalla pubblicazione del libro, che e’ distribuito in libreria ed acquistabile on-line. Nell’ambiente giudiziario è diventato oggetto di scherno da parte di colleghi, avvocati e conoscenti ed è stato costretto ad un congedo per malattia. Potevamo querelare l’autore del libro – dice l’ avvocato Anna Esposito – ma il nostro assistito ha preferito un’azione civile”.
Nel frattempo il cancelliere pare sia in cura da uno specialista medico per superare il trauma, mentre nulla si sa della reazione del Canzona di fronte alla querela. Azione di marketing? Vendetta? Vedremo cosa accadrà nell’udienza fissata il 28 dicembre dal Tribunale di Napoli.