Non tutti andranno in vacanza e quest’anno a causa della crisi. A Napoli oltre ai turisti, che sono in diminuzione per i soliti problemi che conosciamo, resteranno anche molti napoletani. Spesso ci si industria a cercare luoghi lontani per partire e visitarne le bellezze. Spesso si resta incantati da ciò che si vede fuori da Napoli, ma quanti non conoscono il potenziale turistico culturale delle nostre terre? Tra i numerosissimi siti naturalistico-culturali che ci sono in Campania, vale la pena ricordare il sito di Cuma, a pochi chilometri da Pozzuoli, in cui storia e natura si fondono insieme e dove è possibile trascorrere una giornata lontano dai rumori della città. Qui il visitatore può scegliere se fare un tuffo nel passato, salendo sull’acropoli dell’antica città, fondata dai Greci nell’ottavo secolo avanti Cristo, o se immergersi nella natura, passeggiando liberamente nella monumentale lecceta che si stende lungo il mare a nord della collina dell’acropoli.
Il sito archeologico – La visita all’acropoli dell’antica città è un momento indimenticabile in cui archeologia, natura e vedute mozzafiato si fondono insieme per lasciare un ricordo indelebile. Attraverso una strada moderna è possibile acceder al sito della più antica colonia greca d’Italia, fondata nella seconda metà dell’ottavo secolo a.C. da un gruppo di coloni greci esuli dalla madrepatria.
Attualmente sono visibili i resti dei due templi, nel loro riassetto di età romana, e il famoso Antro della Sibilla, così chiamato sulla base del mito, qui ambientato da Virgilio, che vuole che Enea sia passato in questi luoghi per consultare il famigerato oracolo. Durante la salita al tempio maggiore, cosiddetto di Giove, è possibile essere sorpresi da vedute mozzafiato che si aprono inaspettate durante il cammino e che mostrano in tutta la sua magnificenza il litorale sabbioso, oltre il quale si innalza la possente macchia verde della foresta regionale, sovrastata in lontananza dai promontori di Torregaveta e di Monte di Procida. Mentre verso Nord lo sguardo si perde verso il litorale laziale.
La Foresta Reionale – Per chi invece vuole trascorrere un po’ di tempo nella spensieratezza ed immerso nella natura, la Foresta Regionale di Cuma rappresenta il posto ideale dove passeggiare con i figli, correre o semplicemente rilassarsi nella frescura della lecceta a leggere un buon libro. Da qualche anno restituita alla collettività, dopo anni di abbandono, la foresta, gestita dalla Regione Campania, rappresenta una delle aree naturalistiche più importanti della regione ed è aperta al pubblico gratuitamente, proprio come se si trattasse di un parco pubblico. Da qualche anno la Regione Campania ha dato la possibilità ad una serie di associazioni culturali di realizzare progetti di valorizzazione, visite ed eventi all’interno dell’area naturalistica, in modo da poter offrire ai turisti, alle scuole, agli appassionati, la possibilità di vivere la zona facendo molto di più di una semplice passeggiata. Tra le attività didattiche per i bambini, le passeggiate in notturna per vedere le lucciole e spettacoli itineranti, si offre la possibilità di vivere la foresta in maniera alternativa, senza dimenticare l’aspetto naturalistico. All’interno dell’area, infatti, ospitata in alcuni locali della stazione della Circumflegrea della Sepsa che con l’orario estivo ha raddoppiato le fermate nella stazione di Cuma, è presente una piccola stazione avifaunistica, in cui un gruppo di ricercatori si occupa di studiare le decine di specie di uccelli che ogni anno passano per l’Italia scegliendo proprio la foresta come punto di sosta durante la loro migrazione.
Il futuro di Cuma passa anche attraverso le ricerche archeologiche che, da più di dieci anni, stanno portando alla luce altri importanti aspetti della città romana nella parte bassa del parco, attualmente visitabile dove sono presenti il capitolium e le terme, alle quali andranno aggiunti gli edifici pubblici che affacciano sul foro della città, di recente portati alla luce. Inoltre il collegamento tra il sito archeologico e la foresta, sarà effettuato mediante il passaggio attraverso la necropoli romana, anch’essa portata alla luce dagli scavi archeologici condotti in questi anni.
Tutto sembra orientato verso la creazione di un grande polo storico-naturalistico, che potrebbe far incrementare di molto il flusso turistico, purtroppo ancora basso in questa zona e che porterebbe costituire sicuramente nuova linfa vitale per l’economia flegrea.