La scorsa notte un operaio romeno di 29 anni è rimasto ucciso dopo essere stato investito. Se il racconto si fermasse qui questo sarebbe solo uno dei tanti, tragici incidenti avvenuti sulle strade, per fatalità o errore umano. Ma la storia prosegue ed ha dell’incredibile: Ionut Chisca, piastrellista residente a Mugnano, stava tornando a casa sulla statale 162 insieme ad altri due ragazzi, come lui romeni, quando l’automobile di cui era alla guida, una Fiat Bravo, inizia a sbandare. Era poco dopo la mezzanotte. Ionut non riesce ad impedire lo schianto: è un attimo. La vettura si infrange contro il guard-rail che divide le carreggiate per poi urtare con forza sul lato destro della corsia su cui stava viaggiando il veicolo.
La situazione è veramente critica ma, nonostante il terribile impatto, il ragazzo è salvo, quasi del tutto illeso, tanto che, dopo qualche attimo, riesce a riprendersi dallo shock e ad uscire attraverso il finestrino dell’auto.
A questo punto del racconto tutto sembrerebbe essersi risolto per il meglio: il giovane sta bene. Ma il destino, spesso, sa essere implacabile. Una volta uscito dalla vettura, Ionut si è reso conto che l’unico modo per ricevere aiuto era camminare, cercare soccorso. Così il ragazzo si è avvicinato alla strada, probabilmente per tentare di fermare un’altra vettura. E’ stato allora che è successo l’impensabile: una Lancia Y, sopraggiunta proprio in quel preciso istante, ha colpito in pieno l’operaio che è stato sbalzato sulla carreggiata opposta dove altre auto lo hanno investito. Un volo di oltre 100 metri che non gli ha lasciato scampo.
Un fatto che ha dell’incredibile. Alla guida della Lancia c’era un napoletano appena ventenne. Il giovane guidatore ha dichiarato di non aver minimamente visto l’uomo a causa del buio e che, in ogni caso, non sarebbe riuscito a frenare in tempo. Questa versione sembrerebbe essere confermata dall’alcol test cui il ragazzo è stato sottoposto dopo l’arrivo della Polizia Stradale.
I commenti sono chiusi.