Scacco matto o smacco inenarrabile? Fatto sta che le cose per il turismo in Campania non vanno affatto bene. Un problema sintomatico, ciclico, ormai divenuto patologicamente impossibile da scrollarsi di dosso senza un’adeguata e tempestiva risoluzione da parte delle istituzioni: si galleggia, o per meglio dire si sprofonda, nella noncuranza, nell’oblio di un tempo che fu, nella monnezza profusa in ogni angolo, intorno ai sacchetti dove i topi si riuscono come dinanzi ad un barbecue domenicale. L’unica risorsa che potrebbe far ripartire la nostra economia è appantanata e i pochi “sforzi” che vengono dall’alto non sortiscono miglioria alcuna.
Lo smacco dell’incipit di questo articolo si riferisce alla comunicazione della TUI, colosso mondiale del turismo, che ha deciso di non investire nell’area campana a causa proprio dell’immagine negativa percepita (non senza evidenti motivi) all’estero. A farne le spese è stato il prestigioso Park Hotel Miramare Aphrodite Apollon Sea Resort and Spa di Ischia, una struttura dall’alto livello qualitativo che però sconta il problema geografico e le scarse preferenze dei turisti (in particolari tedeschi che un tempo assediavano letteralmente l’isola d’estate) che quasi temono di venire in vacanza in quel di Napoli.
“La situazione è molto complicata e noi abbiamo deciso di non procedere nel progetto dell’hotel TUI per i prossimi tre anni.” – ha comunicato la TUI all’albergo ischitano – “Siamo interessati a lavorare insieme e possiamo mettere a disposizione le nostre idee. Ma prima Ischia e la Regione Campania devono mostrarci un progetto per cambiare l’immagine per i prossimi 5 anni… L’attuale situazione di Ischia non è buona e la pubblicità negativa sui grandi media non aiuta a convincere gli ospiti tedeschi a venire”. Poi aggiunge: “Dobbiamo prima lavorare al cambio d’immagine e poi convincere gli ospiti e i turisti a venire a Ischia, perché è una bellissima isola che sa prendersi cura della sicurezza degli ospiti e della natura. L’infrastruttura è moderna e dunque potremo partire con un modello TUI moderno e internazionale. Il rischio per entrambi, l’hotel e noi, sarà allora minore che nella situazione attuale. Spero che capiate le nostre preoccupazioni; forse troveremo una soluzione per partire con l’hotel nei prossimi 3 anni”.
Scacco matto! Aggravato dal fatto che non è la struttura ad avere un problema, ma è tutto quello che la circonda, e ciò vuol dire meno posti di lavoro, pochi o pochissimi turisti e nessun segno di cambiamento. Chi dobbiamo ringraziare per questo?