Il decreto che affronta la nuova emergenza rifiuti, dopo l’ultima votazione alla Camera che ha visto ancora una volta lo scontro tra posizioni politiche opposte, ritorna alla commissione Ambiente, provoncando sconforto tra coloro che speravano in una soluzione realmente operativa. Lo stop al decreto apre, nonostante tutto, la strada ai trasferimenti fuori regione. «La situazione complessiva e la confusione che si è generata a seguito del dibattito parlamentare non aiuta. Il rischio di impasse è forte», queste le parole di Giovanni Romano, l’assessore all’Ambiente della Regione Campania, il quale in questa dichiarazione dimosta anche il suo timore per la degenerazione del problema.
Ma al momento, ricorda lo stesso Romano, la Regione ha stretto 3 accordi con Liguria, Emilia Romagna e Toscana, nelle quali vengono inviate, complessivamente, 700 tonnellate di rifiuti; l’assessore, oltre a sottolineare la necessità dell’invio di altre 700 tonnellate per diminuire il lavoro degli Stir, ha anche affermato che lo stop del decreto possa essere la causa di rifiuti da quelle regioni che si dimostrano propense ad aiutare la Campania, ma si fermano nei loro intenti in virtù dell’incertezze a livello politico.
La prossima settimana il Ministro all’Ambiente Stefania Prestigiacomo sarà a Napoli per presentare un programma finalizzato ad ampliare la raccolta differenziata. La decisione è stata presa al termine di un incontro tra il ministro e il sindaco di Napoli, De Magistris. Dalla riunione si è deciso «un forte impegno comune, supportato dal consorzio, per accrescere i livelli di raccolta differenziata» all’interno della città e nelle zone coperte dal servizio. Questo riguarderà soprattutto i materiali da destinare al riciclo con «l’obiettivo di raggiungere entro dicembre 330 mila abitanti».
Intanto il lavoro dell’Asia non si ferma. Nella giornata di mercoledì ben 1450 tonnellate di spazzatura sono state ripartite tra i diversi impianti; 3500, invece, saranno conferite negli impianti liguri.