“La riapertura di un’altra discarica nel territorio di Giugliano? Mi auguro che siano indiscrezioni infondate anche perchè c’è una legge del 2007, mai abrogata, che lo vieta“. Sono queste le parole del sindaco di Giugliano Giovanni Pianese che senza giri di parole rende chiara la sua posizione e ribadisce il suo rifiuto al presidente della Provincia Luigi Cesaro alla costruzione di una discarica sul territorio. Continua Pianese: “Rispunta l’ipotesi Giugliano ogni volta che fallisce un nuovo progetto”.
La cittadina, ormai stanca di essere l’ancora di salvezza di ogni piano rifiuti, detiene, infatti, un record in tale materia: 42 invasi in 15 kilometri quadrati. E il problema sta nel fatto che, concretamente, gli spazi vuoti per costruire nuove discriche ci sono. Ma il vero motivo di ogni forma di protesta sta nell’assenza di bonifica di ogni impianto sul territorio; l’apertura di una nuova discarica potrà diventare l’incubo di Giugliano, Qualiano e Villaricca. Gli ambientalisti sono sul piede di guerra, aspettando anche da mesi azioni di bonifica sul territorio, contro la fallita raccolta differenziata e l’allarme di costruzione di un termovalorizzatore presso ” Taverna del Re”, il sito di stoccaggio nel territorio di Giugliano riaperto proprio a causa dell’emergenza rifuti lo scorso inverno.
Le numerose proteste non sono infondate: Legambiente ha definito, da tempo, questo territorio “il triangolo della morte” per il degrado ambientale e per gli altissimi tassi d’inquinamento che favoriscono lo sviluppo di malattie tumorali. Raffaele Del Giudice, presidente della Legambiente Napoli denuncia: “Sono stati sprecati troppi anni per riempire le cave individuate dal decreto Prodi… Fallisce il piano rifiuti e si continua a riempire fossi senza uno straccio di bonifica”. Ma a Giugliano, ormai la “canzone” è sempre la stessa. La popolazione è abituata a false promesse. I piani di bonifica sono datati ’98, ma ancora oggi nessuno di questi è stato reso operativo e la situazione sembra, ormai, insostenibile.