Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha reso nota la prima azione operativa del recente decreto rifiuti: circa 20mila tonnellate di rifiuti campani sono stati trasferiti in Liguria. Il Ministro precisa, inoltre, che si attende il nulla osta da altre 7 regioni per smaltire i rifiuti in 16 impianti. Come già noto, il provvedimento non rappresenta da solo la soluzione al problema.
La criticità attuale potrebbe essere superata grazie alla creazione di impiati di smaltimento e concessione di poteri commissariali per rendere veloci le procedure e l’individuazione di eventuali siti per costruire una discarica. Infatti, dopo tali dichiarazioni il piano definitivo per il ciclo integrato dei rifiuti è stato messo a punto. I punti fondamentali sono: rendere sicure ed operative, almeno per un altro anno le discariche di Terzigno, Chiaiano e Giugliano; creare minidiscariche che saranno attive per 36 mesi per smaltire migliaia di tonnellate di rifiuti; utilizzare 124 cave dismesse; e definire il contratto con la Scandinavia per inviare loro parte dei rifiuti da smaltire. Queste azioni saranno propedeutiche alla costruzione nel 2013 dei termovalorizzatori di Napoli Est, Giugliano e Salerno.
Intanto le giacenze di rifiuti per la città di Napoli si stabilizzano tra le 1200-1300 tonnellate, come attesta Raphael Rossi, presidente dell’ Asia, azienda addetta alla raccolta rifuti. Tonnellate di rifiuti sono infatti state versate nelle discariche attive. Restano ancora in condizione critica quartieri quali Fuorigrotta, Pianura, Soccavo e Ponticelli; anche i roghi sono diminuti. Ma la situazione potrebbe peggiorare per la chiusura della discarica di Chiaiano.
Dall’altro canto il dibattito politico sulla questione rifiuti non si calma. Bossi continua a ribadire la sua decisione di non accettare i rifiuti napoletani e Calderolo, invece, afferma che qualora venisse nominato Commissario speciale per la gestione rifiuti, è pronto ad “usare il lanciafiamme”. Si dimostra, invece, propenso ad aiutare la regione Pisapia, mostrando la sua volontà ad accettare i rifiuti campani.