Dichiarazioni choc del Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, ospite di un programma radiofonico. Dopo le sconvolgenti parole di qualche giorno fa rivolte ai precari, definiti dal Ministro “l’Italia peggiore”, ecco una nuova perla di saggezza. Stavolta il ministro si esprime sull’emergenza rifiuti rivolgendosi direttamente al sindaco di Napoli: «Dico al sindaco De Magistris, per la mia lealtà istituzionale: caro sindaco, il governo è dalla tua parte e farà tutto il possibile per risolvere il problema che però, come ben sai, viene da molto lontano e attiene a un non sufficiente e non adeguato senso civico di questa straordinaria città.
Ciononostante il governo farà tutto, anche a partire da giovedì, per risolvere il problema, una cosa complicata. La sostanza è che se non c’è un grande respiro civico in quella città nessun decreto ministeriale potrà risolvere nulla». In pratica le responsabilità del problema rifiuti a Napoli, sarebbero da imputare allo scarso senso civico dei cittadini. Oltre al danno anche la beffa. La camorra, la cattiva gestione dello smaltimento dei rifiuti, le connivenze, gli appalti pilotati e i sabotaggi di questi giorni non c’entrano niente. Se siamo in questa situazione è certamente colpa dei cittadini che, a causa del loro scarso senso civico, vogliono ammalarsi, camminare tra i rifiuti e respirare aria malsana.
Proprio ieri la Federazione Italiana Pediatri ha lanciato un nuovo allarme: a causa della diossina sprigionata dai roghi, nel mese di giugno, si è registrato, tra i bambini napoletani, un aumento del 20% delle malattie respiratorie: asma, tosse e bronchiti asmatiche. La Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta per verificare se dietro questi incendi vi sia la mano della camorra, come sostenuto esplicitamente anche dal sindaco e da alcune testimonianze dei cittadini. Una situazione complessa che, certamente, non può essere liquidata così facilmente. I Napoletani non meritano certo un superficiale “Ben vi sta’”. Di sicuro c’è da migliorare, da lavorare duramente e con impegno affinché Napoli smetta di essere sinonimo di emergenza, ma occorre in primis un serio impegno delle istituzioni, di chi governa non solo la città, ma l’Italia di cui Napoli fa parte.
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