Il 25 giugno prossimo a Napoli si terrà il Campania Pride 2011, voluto da iKen Onlus, Link Sindacato Universitario e Unione degli Studenti, in collaborazione con la CIGL e con molti partiti politici tra i quali Sinistra Ecologia e Libertà e Movimento Cinque Stelle. Sabato, dalle ore 15.00, avranno inizio i cortei che partiranno da piazza Trieste e Trento per arrivare alla rotonda Diaz. Il 13 giugno è stato presentato “Sposami!”, lo spot ufficiale dell’evento, ad opera di Giuseppe Bucci, che sta riscuotendo molti consensi in rete. Dopo lo straordinario successo dell’Europride che ha infiammato Roma lo scorso 11 giugno, grazie anche alla presenza di Lady Gaga che ha scelto di esibirsi nella sua, ormai famosa, “Born on this way”, anche Napoli scende in campo per i diritti civili. Il movimento LGBT (acronimo che sta per Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) si batte da sempre per il riconoscimento delle coppie di fatto; per la possibilità, per le coppie formate da partner dello stesso sesso, di contrarre matrimonio; per la creazione di nuove leggi che tutelino i figli di coppie omosessuali e che regolamentino la possibilità di adottare un bambino, qualora la coppia voglia, nonché di accedere alla procreazione assistita. Questi sono solo alcuni dei motivi per cui il Campania Pride è stato organizzato. L’impegno si estende anche in materia di sanità pubblica: l’obiettivo è quello di rendere del tutto gratuiti gli interventi necessari al cambio di sesso e di battersi affinché siano create nuove leggi che consentano il cambio anagrafico anche senza operazioni chirurgiche. Tali operazioni sono, infatti, estremamente dolorose, senza contare che spesso, pur di ottenere legalmente il cambio di sesso, ci si sottopone ad interventi medici che, altrimenti, si sarebbero evitati o posticipati nel tempo.
In Italia, purtroppo, l’omofobia e la transfobia sono ancora una realtà radicata nel territorio che fatica a scomparire: per questo il movimento si batte contro ogni forma di discriminazione. Ancora oggi, infatti, in alcuni ambiti lavorativi è impedito l’accesso a omosessuali e transessuali: è il caso delle forze armate. Nel 2011, gay, lesbiche, transessuali e bisessuali non possono ancora avvalersi di leggi specifiche che li tutelino dalle discriminazioni e dai pregiudizi e che sanzionino duramente chi, forte della sua ignoranza, si erge a giudice morale. L’italia è uno stato laico che non può tollerare comportamenti razzisti e lesivi della dignità dei propri cittadini, di tutti i propri cittadini.